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Emergenza coronavirus, l’ex granata Glik: “Vedere l’Italia così mi rende triste. Ritorno al Torino? Se qualcuno mi chiama…”

MONACO - SEPTEMBER 27:  Kamil Glik (C) of AS Monaco FC celebrates after scoring the equalizer goal during the UEFA Champions League Group E match between AS Monaco FC and Bayer 04 Leverkusen at Louis II Stadium on September 27, 2016 in Monte Carlo, Monaco.  (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

"In Italia ho vissuto esperienze bellissime, ma Torino è una parte di me. Sono stati i 5 anni più importanti della carriera. Indimenticabili"

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"A Montecarlo c’è molta preoccupazione, la situazione sta peggiorando. Da qualche giorno è vietato uscire di casa, si sta chiudendo tutto, come in Italia. Si sta capendo che la minaccia è molto seria".

Inizia così la lunga intervista rilasciata da Kamil Glik, difensore del Monaco, ai microfoni de La Gazzetta dello Sport. Il centrale polacco in Italia ha indossato le maglie di Palermo, Bari e soprattutto Torino. Poi il trasferimento in Francia nella squadra monegasca, ma per adesso è tutto sospeso a causa dell'emergenza coronavirus: "Da un punto di vista sportivo si è fermi: la Ligue1 è sospesa, gli allenamenti bloccati. Nessuno gioca, nessuno si allena".

L'Italia è attualmente uno dei paesi più in difficoltà: "Seguo la vicenda con dolore. Leggo i giornali italiani, seguo i vostri tg: in Italia ho vissuto 6 anni bellissimi, è la mia seconda casa nella quale ho lasciato un pezzo di cuore, soprattutto a Torino che purtroppo è una delle città dove c’è più pericolo. Il vostro Paese mi ha accolto da ragazzino a braccia aperte facendomi diventare uomo e professionista. Vedere l’Italia così sofferente mi lascia molto triste. Il numero dei morti è spaventoso, più di quelli in Cina: siete un Paese meraviglioso, vi rialzerete".

In maglia granata 154 presenze e 12 gol: "In Italia ho vissuto esperienze bellissime, ma Torino è una parte di me. Sono stati i 5 anni più importanti della carriera. Indimenticabili. Al Toro sono ancora legato: il granata lo sento mio. Torno spesso in città e sento tanti amici, come i miei ex compagni Moretti, Baselli e Belotti, conosco Sirigu perché ci siamo incrociati in Francia. Non ho mai perso i contatti con il presidente Urbano Cairo: è stata una persona molto importante nel mio cammino umano e professionale".

"Se seguo ancora la Serie A? Altroché! La guardo in tv ogni weekend, provo a non perdermi le partite del Toro - ha rivelato Glik -. La Serie A è il top, il vostro calcio è meraviglioso per storia e qualità. Mi fa piacere che da voi giochino tanti amici: ai miei tempi non era così, fui uno dei primi polacchi a venire in Italia. Nello specifico il Torino è cresciuto tantissimo come società. Oggi è uno dei club più sani in Serie A, con un grande progetto e tifosi unici. Sulla carta il Toro di oggi è più forte del nostro. Noi facemmo la differenza grazie a un grande gruppo, tant’è che abbiamo una chat in cui con mister Ventura, Gazzi, Vives, Padelli e gli altri ci sentiamo ancora".

Infine, Glik si è soffermato sui suoi ricordi in maglia granata: "Il più bello? "Impossibile sceglierne uno, dall’ultima in B col Modena ai derby ai miei gol. Ma se devo scegliere, prendo l’impresa di Bilbao: abbiamo scritto una piccola pagina del ricco libro di storia del calcio italiano. Ritorno a Torino? Sicuramente l’Italia mi piace tantissimo. Se qualcuno mi chiama se ne può ragionare... Per me il Toro è un club normale, è speciale. È un pezzo della storia, è qualcosa in più. Te ne accorgi di più vivendo all’estero. A Montecarlo tanti italiani mi fermano e mi dicono: 'Kamil, io sono del Toro'".