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Emergenza Coronavirus, la frecciata di Cellino: “Questa è la peste. Se Lotito vuole lo scudetto…”

LEEDS, ENGLAND - DECEMBER 13:  Massimo Cellino President and Director of Leeds United during the Sky Bet Championship match between Leeds United and Fulham at Elland Road on December 13, 2014 in Leeds, England. (Photo by Clint Hughes/Getty Images)

Le dichiarazioni rilasciate dal presidente del Brescia, Massimo Cellino: "Serve realismo, questa stagione è andata"

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Parola a Massimo Cellino.

Il presidente del Brescia, intervistato ai microfoni del 'Corriere dello Sport', si è espresso in merito all'emergenza sanitaria mondiale legata al COVID-19. Una situazione complessa e drammatica che ha sconvolto la quotidianità dei cittadini italiani e non solo, con il Governo che ha scelto di adottare contromisure rigide ma necessarie per contrastare la diffusione del virus. E' stato deciso lo stop, dunque, di tutti gli esercizi commerciali ed i servizi, salvo quelli essenziali per la sopravvivenza. Ragion per cui, anche il mondo del calcio si è fermato ed i campionati sono stati momentaneamente sospesi.

"Questa stagione è andata, non bisogna pensare a quando si ricomincia ma se si sopravvive. Serve realismo, se si parla di calcio bisogna spostare tutto alla prossima stagione. Quest'anno non si può più giocare, forse qualcuno non si rende ancora conto di quello che sta accadendo. Questa è la peste - ha dichiarato Cellino, che non ha risparmiato una vera e propria frecciata al patron della Lazio, Claudio Lotito -. Lo scudetto? Lotito lo vuole, se lo prenda. È convinto di avere una squadra imbattibile, lasciamogli questa idea. La stagione è andata, se qualcuno vuole questo scudetto maledetto se lo prenda pure. E non parlo perché siamo ultimi in classifica, siamo ultimi perché ce lo meritiamo", sono state le sue parole.

"Il taglio degli stipendi ai calciatori? Semplice: bruciato un terzo del campionato, taglino un terzo degli stipendi. Il modo più facile per aggiustare le cose. Il calcio occupa tante persone ma è anche in grado di superare la crisi. La convocazione degli staff degli ex allenatori Corini e Grosso al centro sportivo nei giorni scorsi? Dopo l’ultima partita stavamo pensando di proseguire gli allenamenti a gruppi di due, tre giocatori per volta. Una decina di mini-sedute al giorno. Avevamo bisogno di preparatori, non di allenatori: li avevamo chiamati al telefono e nessuno aveva mai risposto. Quindi siamo ricorsi alle convocazioni scritte e quando non ci pensavamo già più, le cose sono peggiorate ed è scoppiato il casino", ha concluso Cellino.