serie a

Emergenza Coronavirus, Galliani: “Contrario ai playoff, ecco la mia idea. Taglio stipendi? Serve un arbitrato”

Le parole dell'ex amministratore delegato del Milan, Adriano Galliani, sulle ripercussioni dell'emergenza legata al Coronavirus sul calcio

Mediagol93

Parola ad Adriano Galliani.

Continua a tenere banco la questione relativa ai possibili scenari futuri legati al mondo del calcio e, più in particolare, al campionato italiano. Varie le ipotesi vagliate dagli addetti ai lavori per definire i verdetti della stagione in corso. Ad esprimersi sull'argomento anche l'ex amministratore delegato del Milan, Adriano Galliani, intervenuto ai microfoni del "Corriere dello Sport".

 "L’Uefa ha fatto benissimo a spostare Euro2020 e la Fifa si è adeguata con la Coppa America, anche se da quelle parti il problema è meno avvertito. La ripresa dei campionati potrebbe essere a maggio, ci sarebbero i tempi per concluderli. La soluzione dei playoff? Sono per il rispetto del regolamento. Siamo partiti in un modo e in quel modo dobbiamo finire. Se non si dovessero completare tutte e 38 le giornate sarebbe giusto cristallizzare la classifica al momento dell’ultimo turno disputato, come in altri sport, la F.1, la moto. Mi auguro che non ci sia bisogno di questo e che tutto si risolva nel migliore dei modi. In questa fase tanti tirano la corda dalla propria parte, per questo faccio i complimenti alla Lega Pro che ha preso una direzione unica. Ricordo che sono stato anche presidente della Lega di A, per questo dico che Francesco Ghirelli è stato il primo a istituire un comitato di crisi che assicura assistenza sotto tutti i punti di vista ai club attraverso una società di revisione. Il calcio non è soltanto Ronaldo, Ibra e Messi, è fatto di giocatori che nelle categorie inferiori guadagnano poco più della gente comune. Calciatori, tecnici, staff e direttori sportivi sono lavoratori a tempo determinato, per questo hanno bisogno di misure di sostegno".

Chiosa finale sull'ipotesi relativa al taglio degli stipendi dei calciatori in Serie A: "Mi lasci dire che non ci siamo. Dieci, quindici, venti per cento: ma che senso ha indicare numeri a capocchia? Ci si affidi alla migliore società di revisione del mondo, autonoma e indipendente, e le si chieda nei tempi corretti di fare la conta dei danni. Sulla base delle sue conclusioni si potrà stabilire il taglio dei compensi, magari prevedendo dei premi sulle stagioni successive. Serve un arbitrato. Il calcio perderà alla fi ne il 5, il 10, il 15? E il taglio dovrà essere del 5, del 10 o del 15. Il resto sono soltanto chiacchiere, demagogia, improvvisazione, non potendo ancora sapere - nessuno di noi lo sa - se la stagione finirà. Se davvero si potesse ripartire a maggio basterebbe una deroga alle scadenze dei contratti prorogata di quindici giorni o un mese. Sia chiaro che le squadre non potrebbero essere modificate attraverso fine prestiti o altro".