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Emergenza Coronavirus, Capello: “Impossibile gestire una sosta del genere. Ripresa campionato? Ecco cosa penso”

MUNICH, GERMANY - OCTOBER 22:  Former coach Fabio Capello attends the Bundesliga match between FC Bayern Muenchen and Borussia Moenchengladbach at Allianz Arena on October 22, 2016 in Munich, Germany.  (Photo by Lennart Preiss/Bongarts/Getty Images)

Le dichiarazioni rilasciate dall'ex tecnico di Milan e Roma in merito all’emergenza sanitaria mondiale legata alla diffusione del Coronavirus

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"Impossibile gestire una sosta del genere, Non si può neanche dire se si giocheranno i campionati, vedremo".

Parola di Fabio Capello. L'ex allenatore friulano, intervistato ai microfoni del portale 'Gianlucadimarzio.com', ha detto la sua in merito all’emergenza sanitaria mondiale legata alla diffusione del Coronavirus. Una situazione complessa e drammatica che sta inevitabilmente sconvolgendo la quotidianità di ogni singolo cittadino. Per questo motivo, in considerazione delle misure di prevenzione disposte dalle autorità di Governo, i club hanno deciso di prolungare la stop forzato degli allenamenti.

"Io sono a Lugano, che si trova in Svizzera ma praticamente è come se fossi in Italia. E anche qui la gente non esce di casa. Io sto bene, sono con mia moglie, senza vedere il calcio. Le giornate sono molto, molto lunghe. Ma devo essere grato per il fatto che non ha colpito nessuno della mia famiglia. Sarà una situazione complicata in tutto il mondo. Rinviare l’Europeo è una buona idea. Non si sa quando finirà tutto questo, bisogna spostare tutto al prossimo anno. Non sarà semplice. Io ho iniziato a giocare a calcio alla fine degli anni Cinquanta, dopo la seconda guerra mondiale, e non ho mai vissuto nulla del genere. Pausa prolungata senza possibilità di allenarsi? Impossibile gestire una sosta del genere. Devi sperare che i tuoi giocatori siano professionisti, che si prendano cura di se stessi, che non ingrassino. Ma se continuano a mangiare come quando si allenano, meglio lasciar perdere. Per fortuna al giorno d’oggi non c’è una stella che non abbia un preparatore personale".

Uno sguardo al campionato spagnolo, dove ha lasciato una certa impronta guidando per ben due volte il Real Madrid: "Situazione blancos? Hanno bisogno di un leader. La squadra deve avere un punto di riferimento, qualcuno da seguire che trasmette il desiderio di vincere. Da commentatore tv dicevo sempre: ‘se vuoi battere il Real, devi fare almeno due gol’. E sapevo che Cristiano ne avrebbe fatto sicuramente almeno uno. Lo stesso anche per il Barcellona e Messi".

Chiosa finale sul ritorno di Zidane: "Devi sempre correre rischi, è lì che si vedono i veri uomini. Gli auguro la miglior fortuna. Se la squadra ha bisogno di una ristrutturazione? È necessario farlo, ma con cura. Quella del Real Madrid o del Barça è una maglia pesante da indossare. E se non hai molta qualità, non puoi farlo, ti perdi. La stessa cosa è successa quando ero a Milano. C'erano giocatori che pensavano di essere bravi e poi si sono persi".