"Siamo di fronte ad una piaga epocale, ad una calamità davvero assimilabile ad una guerra. Incredibile nel 2020 assistere a un dramma di tali proporzioni. Era inevitabile che lo sport si fermasse".
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Coronavirus, Perinetti: “Giusto fermarsi, ma va trovato un modo per ripartire. Proposta di Galliani? Ho la mia idea”
"Lo sport è tra i primi dieci motori del Paese ed il calcio in particolare è la terza industria nazionale. Occorre trovare il modo di sostenere tali comparti"
Inizia così l'intervista rilasciata da Giorgio Perinetti, ex direttore generale di Palermo e Genoa, intervistato da La Gazzetta del Mezzogiorno. L'esperto dirigente ha detto la sua sull'attuale momento che sta attraversando il mondo del calcio: "Lo sport è tra i primi dieci motori del Paese ed il calcio in particolare è la terza industria nazionale. Occorre trovare il modo di sostenere tali comparti".
Tante le ipotesi al vaglio per ripartire e bloccare definitivamente i campionati: "L’epidemia non consente ancora di lanciarsi in programmi precisi - ha sottolineato il dirigente romano -. Ritengo che l’impegno debba mirare a ripartire, possibilmente rispettando i regolamenti in vigore. A patto che si ricominci in sicurezza. Non importa quando si giocherà, ma si deve provare a proseguire la stagione in corso, soprattutto ai massimi livelli, per provare a contenere il danno economico che può scaturire ad esempio dalla mancata contribuzione sui diritti televisivi. Senza dimenticare le eventuali sequele che potrebbero derivare da decisioni a tavolino o da classifiche cristallizzate allo stato attuale. Galliani ad esempio ha ipotizzato una soluzione alla sudamericana giocando in estate e disputando il prossimo torneo da febbraio. Ecco, dobbiamo valutare tutte le ipotesi, anche queste idee".
Non tutti i club sono però d'accordo nel voler riprendere a giocare, ad esempio in Serie C la maggior parte delle società preferirebbe fermarsi qui: "È di certo la categoria più complessa. I presidenti delle società fanno calcio per mecenatismo: è inevitabile che debbano dare priorità alle loro aziende. Non sono ottimista sulla possibilità che il torneo riprenda, anche se l’impegno dovrebbe comunque essere in tale direzione - ha concluso Perinetti -. Se, tuttavia, dovessero venir meno i presupposti, allora si dovrebbe quantomeno trovare un modo per garantire il meccanismo di promozioni o retrocessioni".
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