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Coronavirus, Perinetti: “Giusto fermarsi, ma va trovato un modo per ripartire. Proposta di Galliani? Ho la mia idea”

"Lo sport è tra i primi dieci motori del Paese ed il calcio in particolare è la terza industria nazionale. Occorre trovare il modo di sostenere tali comparti"

Mediagol92

"Siamo di fronte ad una piaga epocale, ad una calamità davvero assimilabile ad una guerra. Incredibile nel 2020 assistere a un dramma di tali proporzioni. Era inevitabile che lo sport si fermasse".

Inizia così l'intervista rilasciata da Giorgio Perinetti, ex direttore generale di Palermo e Genoa, intervistato da La Gazzetta del Mezzogiorno. L'esperto dirigente ha detto la sua sull'attuale momento che sta attraversando il mondo del calcio: "Lo sport è tra i primi dieci motori del Paese ed il calcio in particolare è la terza industria nazionale. Occorre trovare il modo di sostenere tali comparti".

Tante le ipotesi al vaglio per ripartire e bloccare definitivamente i campionati: "L’epidemia non consente ancora di lanciarsi in programmi precisi - ha sottolineato il dirigente romano -. Ritengo che l’impegno debba mirare a ripartire, possibilmente rispettando i regolamenti in vigore. A patto che si ricominci in sicurezza. Non importa quando si giocherà, ma si deve provare a proseguire la stagione in corso, soprattutto ai massimi livelli, per provare a contenere il danno economico che può scaturire ad esempio dalla mancata contribuzione sui diritti televisivi. Senza dimenticare le eventuali sequele che potrebbero derivare da decisioni a tavolino o da classifiche cristallizzate allo stato attuale. Galliani ad esempio ha ipotizzato una soluzione alla sudamericana giocando in estate e disputando il prossimo torneo da febbraio. Ecco, dobbiamo valutare tutte le ipotesi, anche queste idee".

Non tutti i club sono però d'accordo nel voler riprendere a giocare, ad esempio in Serie C la maggior parte delle società preferirebbe fermarsi qui: "È di certo la categoria più complessa. I presidenti delle società fanno calcio per mecenatismo: è inevitabile che debbano dare priorità alle loro aziende. Non sono ottimista sulla possibilità che il torneo riprenda, anche se l’impegno dovrebbe comunque essere in tale direzione - ha concluso Perinetti -. Se, tuttavia, dovessero venir meno i presupposti, allora si dovrebbe quantomeno trovare un modo per garantire il meccanismo di promozioni o retrocessioni".