Si ferma anche il massimo campionato inglese.
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Coronavirus, Ogbonna: “In Inghilterra poca percezione del rischio. Premier League? Felice della sospensione, in Italia…”
Le parole dell'ex difensore bianconero, Angelo Ogbonna, relative all'emergenza Coronavirus e alla sospensione della Premier League
Dopo Serie A e Ligue 1 anche la Premier League si arrende all'emergenza Coronavirus, sospendendo gare e attività fino al prossimo 4 aprile. Una decisione maturata a margine della riunione tra i presidenti, svoltasi nella giornata di ieri. Decisione analizzata dall'ex difensore della Juventus attualmente in forza al West Han, Angelo Ogbonna, intervenuto ai microfoni del "Corriere della Sera".
"Sono contento e sollevato che si sia bloccato tutto, anche i campionati minori: sembrava quasi che si volesse ignorare un problema così grave. Non è una questione che riguarda il calcio, ma è radicata nella mentalità del Paese: qui non hanno ancora ben chiaro il rischio che porta con sé un virus che si può diffondere in pochi secondi se non ci si comporta in modo corretto. Cosa pensano gli altri giocatori? Siamo tutti sulla stessa linea. Vogliamo salvaguardare la nostra salute e quella dei nostri familiari. Siamo dei privilegiati, ma siamo umani e coscienti. Noi ci alleniamo e poi torniamo a casa, abbiamo figli, mogli, genitori, parenti: come tutti non sappiamo né chi possiamo contagiare, né da chi possiamo essere contagiati. L'Italia? Da italiano all’estero sono profondamente orgoglioso di quello che sta facendo il mio Paese. Ci possono criticare su tante cose, ma sulla sanità credo che siamo tra i migliori al mondo. E comunque le notizie su quello che accade in Italia girano da giorni e ci sono strumenti che ti mettono al corrente in tempo reale: il problema forse è che noi conosciamo l’inglese, mentre gli inglesi non conoscono l’italiano”.
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