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Coronavirus, Musumeci: “Da domani Astrazeneca una ulteriore possibilità. Zona gialla? Possibile, ma ad una condizione”

Coronavirus, Musumeci: “Da domani Astrazeneca una ulteriore possibilità. Zona gialla? Possibile, ma ad una condizione”

Il presidente della Regione, Nello Musumeci, fa il punto sulla situazione epidemiologica sull'isola

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Guardiamo con ottimismo al passaggio di colore, lavoriamo per far sì che accada il più presto possibile per consentire agli operatori di tornare a lavorare”.

Sono le parole del presidente della Regione, Nello Musumeci, nel corso della conferenza stampa svoltasi nel pomeriggio mirata a fare il punto sui vaccini anticovid e sulla situazione epidemiologica sull'Isola. In poco meno di un mese la Sicilia è infatti passata da 1954 nuovi positivi ai 744 di oggi. Dati particolarmente significativi che testimoniano una netta diminuzione dei casi e che fanno sperare in un possibile nuovo passaggio di colore dell'Isola da arancione a gialla.

"Per cambiare colore dovremmo avere la metà dei contagi di oggi. Inoltre, l'assenza di un governo che abbia una prospettiva di gestione dell'emergenza rende più difficile la programmazione per le Regioni, in ogni caso dobbiamo completare questa settimana".

Inevitabile la parentesi relativa ai primi casi di variante. “Per quanto riguarda la variante africana attendiamo le analisi che dovrebbero arrivare dopodomani. Per quanto riguarda la variante inglese tre possibili casi e nessuno dei tre risulta al momento essere grave. Ma a prescindere da ciò non sottovalutiamo nulla”.

Sulla questione relativa ai vaccini Musumeci si è così espresso: "La campagna dei vaccini prosegue secondo un piano concordato con il ministero, siamo attenti a cogliere tutte le novità. Abbiamo somministrato vaccini Pfizer e Moderna, poi da domani Astrazeneca sarà una ulteriore possibilità. Circa 100 mila persone hanno completato il ciclo con prima e secondo dose, circa l’86% dei soggetti che hanno ricevuto la prima dose. Pensiamo di iniziare la somministrazione questa settimana per la popolazione di età tra 18 e 55 anni con il richiamo che dovrà essere fatto entro tre mesi. Inizieremo con forze dell’ordine, forze armate e scuole. Ulteriori particolari lo avremo dopo il vertice Stato-Regioni”.