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Coronavirus, ex preparatore atletico Palermo: “Tre settimane di lavoro prima di tornare in campo. Infortuni? Aumenteranno”

"Crescerà l’importanza del riposo, dell’alimentazione e del supporto dello staff sanitario"

Mediagol92

Ripresa.

Negli ultimi giorni si è parlato con grande continuità dell'ipotesi di far tornare in campo le squadre professionistiche, con il calcio che potrebbe ripartire a scaglioni: prima la Serie A, poi B e C, mentre per i dilettanti è difficile pensare ad una ripresa dei tornei. I calciatori, fermi ormai da parecchio tempo, dovranno ritrovare lo stato di forma per disputare una gara ogni tre giorni.

Intervistato da La Gazzetta del Mezzogiorno, Maurizio Di Renzo, ex preparatore atletico di Lecce, Cagliari, Palermo, Udinese, Brescia, Ascoli, Crotone, Pescara, Novara e Giulianova, specializzato anche nella rieducazione funzionale, ha parlato così: "In questa fase di pausa forzata, i calciatori sono costretti ad allenarsi in casa, in terrazza o in giardino, potendo contare su un’attrezzatura minima, di rado su un tapis roulant. Pertanto, non possono svolgere nemmeno l’attività alla quale abitualmente si dedicano durante le vacanze estive, per presentarsi in ritiro in condizioni accettabili per l’inizio della preparazione".

"Il calcio è un’attività intermittente, che propone sollecitazioni muscolari importanti, alternando sforzi a bassa intensità a sforzi ad altissima intensità ai quali non si può essere pronti dopo uno stop tanto lungo - ha proseguito di Renzo -. Per tornare a disputare una gara di campionato, pertanto, dalla ripresa degli allenamenti dovranno trascorrere almeno tre settimane. A patto che, come bisogna supporre, i giocatori abbiano seguito il regime alimentare consigliato".

Infine, Di Renzo si è soffermato sulla questione legata alle temperature al fatto che si dovrà giocare ogni 72 ore: "In entrambi i casi sarà fondamentale il recupero dopo lo sforzo. Crescerà l’importanza del riposo, dell’alimentazione e del supporto dello staff sanitario. Nella prima ipotesi non ci sarebbe, di fatto, il tempo per allenarsi. Nella seconda, scendere in campo con il caldo comporterebbe un aumento del dispendio energetico. Probabilmente si andrà incontro a più infortuni perché ciascun atleta sarà sottoposto ad uno stress, fisico e mentale, superiore al solito. Cinque sostituzioni? Si tratta di una proposta molto sensata perché permetterebbe di ruotare un maggior numero di calciatori nell’arco dei 90’, permettendo loro di rifiatare", ha concluso l'ex preparatore atletico rosanero.