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Coronavirus, Berthold: “Racconto situazione in Germania. Serie A? Campionato aperto, Lazio una sorpresa”

MUNICH, GERMANY - AUGUST 22:  TV presenter Thomas Berthold during the Bundesliga match between FC Bayern Muenchen and VfL Wolfsburg at Allianz Arena on August 22, 2014 in Munich, Germany.  (Photo by Alexander Hassenstein/Bongarts/Getty Images)

Le dichiarazioni dell'ex difensore di Roma e Verona Thomas Berthold in merito all'emergenza Coronavirus in Germania e al futuro della Serie A

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Parla Thomas Berthold.

L'ex difensore tedesco, in un'intervista rilasciata ai microfoni di Tuttomercatoweb, ha parlato dell'emergenza sanitaria legata alla diffusione del Covid-19 in Europa, soffermandosi sugli sviluppi in Germania, dove i club delle due principali categorie sono tornati ad allenarsi in attesa che si ottenga il via libera per la ripresa dei campionati: "Anche qui è tutto chiuso, abbiamo meno morti e meno contagiati rispetto a voi ma la vita sociale non esiste e sarebbe bello avere più libertà e più diritti personali. Da noi tutte le squadre di A e B hanno ripreso ad allenarsi ma non so quando riprenderà il campionato, non sono in grado di valutare perché la virologia è una materia molto ampia e servono tanti esperti. La Lega ha fatto una riunione martedì scorso a Francoforte e ha deciso che si potevano riprendere gli allenamenti. Per il campionato servirà il parere del Governo, ma chiaramente saranno gare a porte chiuse. In questo momento il calcio non è la prima cosa a cui penso. Guardo ai diritti personali della nostra società e mi auguro che i governi facciano le cose giuste ma ho i miei dubbi. Tutti gli anni ci sono delle influenze gravi e meno gravi. Due anni fa qui in Germania ci furono venticinquemila morti per un'influenza ma in quell'occasione non ci fu un articolo né un'azione del Governo per chiudere tutto. E allora dovrebbero spiegare meglio questa situazione di chiusura totale visto che adesso in tutto ci sono 2600 morti. Ci sono anche dei diritti umani fondamentali".

L'ex Verona Roma, inoltre, ha parlato della stagione di Serie A in corso che, nel caso in cui la classifica venisse cristallizzata, terminerebbe con l'assegnazione del titolo alla Juventus, attualmente in testa alla classifica davanti a Inter Lazio: "Non lo so, il campionato è aperto e dopo questa pausa bisogna vedere come e se si riprenderà. In quest'ultima ipotesi si giocherà senza spettatori e sarà un quadro della situazione diverso rispetto al solito. Anche la questione mentale sarà importante. Sarà interessante vedere chi saprà adattarsi meglio alle varie circostanze. È importante che per la lotta scudetto non ci sia solo la Juve ma molta più concorrenza, con Lazio e Inter che sono lì vicine. Per i tifosi è più esaltante, altrimenti sarebbe sempre la solita storia come qui negli ultimi anni con il Bayern Monaco. La Lazio è stata una sorpresa e non pensavo potesse lottare per lo scudetto. Anche l'Atalanta sta andando molto forte, pure in Champions. E mi ha colpito l'esplosione di Gosens che dopo un passato in squadre olandesi ha raggiunto un gran livello e ora è vicino alla Nazionale tedesca. Sono contento del gran campionato dell'Hellas Verona. È una neopromossa e sta andando forte, gioca da squadra, i calciatori sono tatticamente molto disciplinati, difendono bene. Ha elementi che hanno mercato e alcuni sono già stati ceduti. Kumbulla mi piace parecchio, è un giovane che gioca come se avesse già dieci anni di serie A sulle spalle. In futuro dovrà pensare a sostituire i giocatori in partenza senza dimenticare - e lo dico per esperienza - che il secondo anno è ancora più complicato del primo. Roma? A mio parere ha un gran tecnico che la fa giocare molto bene. Spero che quando arriverà il nuovo proprietario viva la squadra da vicino. Il presidente deve essere a contatto con il suo club e non può gestire tutto da lontano. Mi auguro che la Roma torni al vertice: i tifosi sono straordinari e la città è unica. Serve ora una strada ben precisa, un programma a lungo termine. La squadra c'è, ma occorre che ci sia una dirigenza che vada nella stessa direzione. Negli ultimi anni ci sono stati troppi casi e le turbolenze non aiutano".