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Condò: “Ronaldo ha già attraversato quattro campionati, Messi non è mai uscito dalla sua comfort zone”

L'intervista al noto giornalista sportivo, Paolo Condò: "Spostamento della finale di Champions League di Istanbul? Il calcio deve partecipare a dei movimenti collettivi. La tragedia che sta accadendo in Siria va fermata"

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Parola a Paolo Condò.

Il noto giornalista sportivo, intervenuto nel pomeriggio ai microfoni di TMW Radio nel corso del programma radiofonico Maracanà, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni in merito a diversi temi d'attualità relativi al calcio internazionale ma non solo.

Su Cristiano Ronaldo e Lionel Messi.

"Lui e Messi sono due splendidi individualisti, soprattutto Ronaldo segna la trasformazione del calcio da sport di squadra a personale. Messi è rimasto tutta la carriera al Barcellona, Ronaldo ha già attraversato 4 campionati. Messi ha un talento cristallino superiore a CR7, ma Messi non è mai uscito dalla sua comfort zone e ha pagato il prezzo di questa cosa in Nazionale, dove non ha dimostrato mai quel livello di calcio. Ronaldo invece continua a dimostrare che continua a vincere con qualsiasi squadra e campionato interagisca".

Sul caso Turchia.

"Spostamento della finale di Champions League di Istanbul? Il calcio deve partecipare a dei movimenti collettivi. La tragedia che sta accadendo in Siria va fermata. E le parole non bastano. Servono delle sanzioni alla Turchia. E lo spostamento della finale e anche l'esclusione della Turchia dai tornei sono applicabili. Il calcio deve dare l'esempio, deve partecipare a questo processo, che deve partire dall'Unione Europea in questo caso. Saluti militari? Ci sono sportivi che stanno pagando fortemente le scelte anti-Erdogan. Non puoi chiedere a una persona di essere un eroe ma di fare il massimo di quello che può fare. Non posso tirare la croce addosso ai turchi che fanno quella cosa. Non so se le loro famiglie siano sotto scacco. L'indignazione contro Under, Calhanoglu, è troppo facile".

Sul suo libro.

"Mi sarebbe piaciuto essere un grande campione ma anche un allenatore. Mi sarebbe piaciuto essere George Best, che è profondamente diverso da me. Era genio e sregolatezza. Totti mi è stato molto vicino, mentre PepGuardiola lo ammiro anche fuori dal campo. Vedi la sua presa di posizione sulla questione catalana".

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