serie b

Chievo-Lecce, il big match di Corini: “Ho trovato la mia isola felice. Gara spettacolare, ho un obiettivo”

Venerdì la sfida al Bentegodi: Eugenio Corini presenta Chievo-Lecce

Mediagol40

"Chievo-Lecce? La loro difesa, il nostro attacco: sarà una partita spettacolare".

Ha esordito così ai microfoni de 'La Gazzetta dello Sport', il tecnico del Lecce, Eugenio Corini, in vista della sfida contro il Chievo Verona, in programma venerdì 27 novembre alle ore 21.00 allo Stadio "Marcantonio Bentegodi" e valida per la nona giornata del campionato di Serie B. 

"Sarà una sfida molto equilibrata, magari spettacolare. Apprezzo Aglietti, mio compagno per pochi mesi nel Chievo: Alfredo ha già ottenuto la promozione in A con il Verona. La sua formazione potrebbe essere in testa alla classifica, essendo stata rinviata la gara col Vicenza. Ha incassato due gol su rigore e nelle ultime 5 partite ha ottenuto 4 successi, che sarebbero stati5senza il penalty per il pareggio del Pordenone in pieno recupero. Il mio Lecce cerca conferme. Da quando siamo passati al 4-3- 1-2, abbiamo intrapreso la strada giusta, esaltando la forza offensiva, alla quale contribuiscono anche gli esterni difensivi".

LE SUE AVVENTURE AL CHIEVO -"È sempre una favola, il Chievo ha quel senso di magia, creata grazie alla passione della famiglia Campedelli e alimentata per tanto tempo dal d.s. Sartori, che ora fa le fortune pure dell’Atalanta. Entrando sul campo, ripenserò al mio esordio in A in panchina, il6ottobre 2012: Chievo-Sampdoria 2-1, rete decisiva di Di Michele nel finale. Da allenatore PERò avrei meritato qualcosa in più. Ma devo tanto alla società, grazie anche a Delneri: da giocatore mi hanno voluto, nonostante il secondo grave infortunio al ginocchio. E mi hanno così allungato la carriera di 8 anni. Poi, da allenatore, il Chievo mi ha portato al debutto in A, dopo brevi esperienze tra B eC. Da tecnico, forse ho sbagliato a restare dopo le due salvezze in A, non c’era la prospettiva per proseguire. Mio rapporto con Campedelli? Da quasi due anni ci siamo allontanati, però ho sempre stima per lui".

PANCHINA A LECCE - "Io ho un carattere particolare. Mai ho rinunciato, però, alla mia autonomia, sia da calciatore che da allenatore, tant’è che sono andato avanti tra esoneri, chiusura di rapporti e subentri. Eppure, tra le due salvezze in A col Chievo e la promozione inAcol Brescia, ho lasciato qualche traccia. A Lecce si è creata subito empatia con la proprietà, con il presidente Sticchi Damiani e con Corvino. Al direttore avevo chiesto uno tra Stepinski, Pettinari e Forte, e lui è andato oltre. Adesso tocca a me, forse ho trovato un’altra isola felice".

OBIETTIVO LECCE -"Certo, sono sorpreso dalla rapidità nella crescita e dalla disponibilità totale anche da parte di giocatori sin qui poco utilizzati. Ora brillano Coda, Mancosu, Tachtsidis, Stepinski, però ho un gruppo coeso che, per la qualità del gioco, può davvero divertire".

tutte le notizie di