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Champions League, il flop delle big italiane: semaforo rosso per Inter, Juventus e Lazio! L’Atalanta sogna ma sbatte sul Real Madrid

Champions League, il flop delle big italiane: semaforo rosso per Inter, Juventus e Lazio! L’Atalanta sogna ma sbatte sul Real Madrid

Nessuna squadra italiana accede ai quarti di finale della Champions League 2020-2021

Mediagol8

La Champions League 20/21 è stata la 'Caporetto' del calcio italiano.

Una stagione anomala, insolita, risultata a grandi tratti imprevedibile e piena di colpi di scena. Tanti gli incontri disputati e intervallati da soli tre o quattro giorni di stop. Il protrarsi dell'emergenza sanitaria legata alla pandemia da Covid 19 - con i profondi disagi e le inevitabili alterazioni annesse - ha certamente avuto una valenza significativa in un percorso già di per sé difficoltoso e pieno di insidie come quello europeo.

Inter, Juventus, Atalanta Lazio non sono riuscite a lasciare il proprio segno nella competizione più importante del 'Vecchio Continente', facendo emergere  dubbi e perplessità non di poco conto su quelli che sono stati gli errori commessi in sede di pianificazione e le occasioni mancate strada facendo.

Tutto parte dai sorteggi della fase a gironi, tenutisi l'1 ottobre 2020 in quel di Ginevra.

Dall'urna della UEFA emergono alcune combinazioni poco gradite alle compagini italiane, ma il bilancio è da considerarsi moderatamente positivo. Escluso il girone di ferro che ha visto l'Inter affrontare Real MadridBorussia Monchengladbach Shakhtar Donetsk, gli altri raggruppamenti si sono poi effettivamente dimostrati sulla carta alla portata di cifra tecnica e statura complessiva delle altre compagini italiane partecipanti alla massima competizione europea per club. La Juventus pesca il Barcellona e riesce a soffiargli il primato nel gruppo G; la Lazio si trova ad affrontare il BorussiaDortmund, al quale strappa ben quattro punti nel doppio confronto; l'Atalanta, infine, fa sognare ancora una volta i propri sostenitori con vittorie di prestigio sui campi di Liverpool Ajax.

Soltanto la formazione allenata da Antonio Conte non riuscirà a superare la prima fase della competizione, subendo anche numerose critiche sul tipo di gioco espresso e sulla mancanza di cattiveria in alcuni momenti decisivi. Le pesanti sconfitte subite contro il Real Madrid di Zidane e il doppio pareggio a reti bianche con lo Shakhtar Donetsk, sono infatti passi falsi fatali alla base di un'eliminazione digerita male da tutto l'ambiente nerazzurro.

Una ferita ancora aperta, ma che ha probabilmente generato ad 'Appiano Gentile' una veemente voglia di rivalsa utile a riscattarsi in Serie A e mantenere saldo un primato in graduatoria che, attualmente, sembrerebbe quasi inattaccabile.

Il sorteggio per gli ottavi di finale - al contrario di quello svolto a Ginevra - non sorride alle italiane rimaste in corsa.

L'urna di Nyon mette Atalanta Lazio di fronte ai pluricampioni d'Europa di Real Madrid BayernMonaco, ponendo sfide dall'alto prestigio internazionale ma dall'altrettanto elevato coefficiente di difficoltà. La Juventus pesca invece il Porto, che nel gruppo C ha subito una sola sconfitta per merito del Manchester City e ha espresso un tasso qualitativo apprezzabile, figlio delle idee di un totem calcistico come Conceição.

Proprio i bianconeri sembrano avere la sfida sulla carta più abbordabile, ma una brutta prestazione nella gara d'andata in Portogallo compromette in maniera quasi definitiva la qualificazione. Una squadra imprecisa e poco concreta quella bianconera al " Do Dragão", discontinua nei vari momenti della partita e capace di accendersi solo in occasione delle sporadiche fiammate dei singoli.

Il match di ritorno si rivela da subito ben altro capitolo: i ragazzi di Andrea Pirlo cercano di conquistare il passaggio del turno con le unghie e con i denti, mettendo sul prato dell'Allianz Stadium grinta e cattiveria agonistica giusta per rimontare il 2-1 maturato in trasferta. Un atteggiamento convincente e una grande prova di Chiesa, tuttavia, non bastano per entrare nell'olimpo delle migliori otto d'Europa, facendo emergere i limiti di una squadra in rifondazione e trovando in un opaco CR7 uno dei principali capri espiatori dell'ennesimo fallimento europeo dei bianconeri negli ultimi anni. 

Già nella sfida dell'Olimpico è stato piuttosto evidente come Lazio Bayern Monaco si trovino su due dimensioni calcistiche differenti. La spiccata potenza offensiva dei bavaresi e le molteplici disattenzioni difensive dei capitolini hanno sortito ad una sconfitta pesante per la formazione biancoceleste, più dal punto di vista dell'entità parziale che dell'effettiva differenza tecnica tra le due squadre. Un 1-4 che non lascia spazio a repliche e - come anche affermato dallo stesso Simone Inzaghi - compromette in maniera quasi inequivocabile la qualificazione. L'incontro d'andata ha messo a nudo le difficoltà dei biancocelesti nello gestire equilibri tattici e nervosi contro avversari di una simile levatura internazionale, dando però significativi spunti di riflessione a tutto l'ambiente e arricchendo il bagaglio internazionale dell'intero organico. Il ritorno all'Allianz Arena è praticamente una formalità, con una Lazio all'insegna di un marcato turnover ma che in Baviera cede soltanto 2-1, dimostrando la voglia di apprendere e migliorare anche da notti europee di questo tipo.