Brutta disavventura per Massimo Cellino.
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Cellino, lo sfogo dopo la tentata rapina: “Volevano derubarmi, ero tutto sporco di sangue”
Il patron del Brescia racconta l'aggressione di due malviventi che hanno provato a rubargli il suo prezioso orologio
Ha salvato l’orologio, ma rimediando però una brutta botta al setto nasale. Nel pomeriggio di domenica, Massimo Cellino, è stato vittima di un tentativo di rapina a Padenghe del Garda, dove da poco ha comprato un’abitazione. All’uscita da un supermercato, il patron del Brescia, è stato avvicinato da due malviventi che hanno provato a sottrargli l'orologio che teneva al polso. Grazie alla freddezza del numero uno delle "Rondinelle" la rapina, dopo una breve colluttazione che ha fatto rimediare una brutta botta al setto nasale a Massimo Cellino, è stata sventata. Una vicenda ripercorsa nel dettaglio dallo stesso imprenditore, durante un'intervista concessa ai microfoni del "Corriere della Sera".
''Non una frattura ma l’osso è incrinato. Sembro un pugile, sono gonfio e fa male. È venuto un medico a casa e me l’ha sistemato. Non mi ero neppure accorto di essermi fatto male, ho capito quando sono rientrato a casa, dalla faccia di mia moglie quando mi ha visto, che c’era qualcosa che non andava. Ero tutto sporco di sangue in faccia con alcune escoriazioni e il dolore al naso. Non ricordo nemmeno quando sono rimasto ferito, se durante la colluttazione con uno dei due o se ho sbattuto nella portiera dell’auto. Ero talmente arrabbiato che sono salito in auto e me ne sono andato senza nemmeno sporgere denuncia''.
''Ero passato al supermercato per comprare le batterie da 9 volt per un pedale della chitarra elettrica'' racconta poi all'improvviso: ''Ero in auto e ho visto davanti a me uno sulla moto, con il casco sul serbatoio e la mascherina in faccia, facendo scattare l’apertura dell’auto si sono aperti anche gli specchietti e ho visto un’altra persona arrivare alle mie spalle, col casco in mano. Ho appena avuto il tempo per reagire, girarmi e afferrare il casco per evitare che me lo desse in testa. Sono riuscito ad avvicinarmi e prima che scappasse l’ho colpito con un paio di calci. Mi diceva in francese di smetterla''.
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