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Castagnini: “No opportunità per migliorarci, la verità su Di Gaudio. Boscaglia, critiche e risultati, vi dico tutto”

Castagnini: “No opportunità per migliorarci, la verità su Di Gaudio. Boscaglia, critiche e risultati, vi dico tutto”

L’intervista al ds del Palermo, Renzo Castagnini, al termine della sessione invernale di calciomercato

Mediagol93

Una sessione di calciomercato asfittica, opaca e deludente. Desolatamaente in linea con il percorso agonistico ed i risultati in campionato fin qui ottenuti.

Il Palermo di proprietà di Hera Hora,  guidato sul piano dirigenziale dall’amministratore Rinaldo Sagramola con l’ausilio di Renzo Castagnininell’ambito della direzione sportiva, non ha fatto registrare particolari sussulti in sede di finestra invernale della campagna trasferimenti.

L’unico tassello aggiunto al mosaico è stato il centrocampista, ex Reggina, Francesco De Rose. Il classe 1987 è certamente un profilo in grado di apportare personalità, esperienza e geometrie in zona nevralgica, fornendo un contributo significativo alla causa rosanero. Tuttavia, il verdetto insindacabile del campo, con i relativi riflessi in classifica, avrebbe suggerito interventi ben più massicci e sostanziali, mirati a potenziare anche altri reparti in seno alla squadra. Mosse imprescindibili per legittimare le ambizioni playoff più volte palesate da un club che sta facendo molta fatica  a restare in linea con gli obiettivi di inizio stagione.

Il direttore sportivo del Palermo, Renzo Castagnini, ieri presente a Milano in occasione dell’ultimo giorno della sessione di gennaio del calciomercato ha provato ad illustrare i criteri alla base della strategia minimalista della società di Viale del Fante nelò corso di un’intervista concessa al Tg Med Sport in onda su TRM.

"Nella finestra invernale di mercato non abbiamo potuto fare niente, sono mancate le opportunità per poter migliorare la squadra.Quasi tutti hanno fatto degli scambi, ma quelli che hanno proposto a noi non avrebbero migliorato il nostro organico, pertanto siamo rimasti così. Tutte le società avevano gli slot a disposizione per i calciatori tutti occupati, ecco perché la necessità di preferire scambi ad altre tipologie di trattative.

Di Gaudio l'abbiamo trattato quest'estate, ma il ragazzo aveva espresso la volontà di rimanere in Serie B. In questa sessione non abbiamo riparlato con lui, ma il suo pensiero era sempre stato di andare a giocare in una categoria superiore e così ha fatto. Non c'è niente da nascondere, voleva mantenere la categoria e l'ha mantenuta.

Con Boscaglia abbiamo parlato. Noi pensavamo di aver fatto una squadra di un certo tipo, e per quanto mi riguarda io ci credo ancora. Pertanto Boscaglia non ha chiesto niente. Abbiamo avuto la possibilità di prendere De Rose, un giocatore che cambiando sistema di gioco poteva aiutarci e sono certo che il mister sia contento di quanto abbiamo fatto".

"Il discorso - ha ammesso Castagnini - è molto semplice: noi pensavamo veramente di fare molto di più di quanto stiamo facendo. Ma le cose non stanno andando come pensavamo, dunque le responsabilità sono nostre. Dall'allenatore alla dirigenza, non ci nascondiamo. Abbiamo ancora tempo per poter dimostrare che la squadra può fare meglio. Quindi non bisogna mollare, bisogna andare avanti, è necessario avere il sangue agli occhi perché questo è un campionato che richiede queste caratteristiche. Ci sono state tante necessità, inutile stare qua a parlare dell'inizio o di varie ipotetiche scuse. I fatti dicono che siamo molto indietro, lo sappiamo ma siamo consapevoli di avere il tempo di rifarci. Dobbiamo farlo con forza e passione, come sempre. Alla fine vedremo cosa succederà. A partire da me dobbiamo insistere e lavorare giorni dopo giorno. Siamo criticabili per adesso, accettiamo le critiche senza problemi ma non ci arrendiamo. A vedere i risultati gli errori sono tanti, ma quando sono stati fatti avevamo ponderato bene le cose poi nel calcio si sbaglia. Non ci dobbiamo nascondere ma io dico che ancora non è finita. Quello che ho fatto ad inizio stagione lo rifarei se dovessi rivivere quel momento lì. Il senno di poi nel calcio conta poco. I tifosi sono tifosi e specialmente a Palermo sono importanti. A me dispiace che i calciatori arrivati quest'anno non abbiano potuto sentire il calore dell'anno scorso a cominciare da Petralia ed ad arrivare fino ai 20.000 presenti al Renzo Barbera. In questo momento siamo in debito con loro e dobbiamo far di tutto per farli ricredere. Dobbiamo essere motivati dalle critiche e dobbiamo rispondere con i risultati e con la voglia”.