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Cassano: “La ripresa del campionato è follia pura. Futuro? Vorrei fare il ds, vi presento il nuovo Kakà…”

Antonio Cassano cambia nuovamente pelle, da ex calciatore ed opinionista ad aspirante direttore sportive: ecco le parole dell'ex Roma e Sampdoria

Mediagol8

La nuova vita di Antonio Cassano.

Dopo aver dato l'addio al calcio giocato - nell'estate 2017 -, ma formalizzato soltanto nell'ottobre dell'anno successivo, FantAntonio ha iniziato a bazzicare tra un salotto televisivo e l'altro. Adesso, però, sembra voler nuovamente stravolgere la sua vita. Il suo nuovo sogno sarebbe infatti quello di divenire un direttore sportivo; sogno per cui, stando alle sue parole, si starebbe impegnando con fatica giorno e notte.

A tal proposito l'ex Roma e Real Madrid, intervistato dal Corriere della Sera, ha di fatto confermato l'esistenza di primo contatto con la Sampdoria di Massimo Ferrero, squadra di cui ha vestito la maglia per ben 6 stagioni (dal 2007 al 2011 e dal 2015 al 2017): "Ho parlato con Ferrero sei mesi fa, c'era una possibilità di iniziare a lavorare alla Samp. Dovevamo sentirci tra aprile e maggio, ma poi tutto si è fermato per via del virus. Studio giorno e notte. Guardo partite in continuazione. Mi piacerebbe lavorare con Bielsa, è un rivoluzionario e andremmo molto d'accordo. In 5-6 mesi fa crescere i giocatori in maniera impressionante. Tra gli italiani mi piace Allegri, non è vero che è catenacciaro. Ha una grande idea offensiva di calcio".

Il fenomeno di Bari Vecchia ha poi voluto dare sfoggio delle capacità da ds, concentrandosi su i "campioni del domani" e individuando addirittura il"Nuovo Kakà": "Segnatevi Carrascal. È un ragazzo del River Plate e mi ricorda il primo Kakà per cambio di passo e qualità di palleggio. Se trova l’allenatore giusto diventerà un giocatore top. In Italia punto su Chiesa e non è vero che segna poco, in tre anni e mezzo ha fatto 30 gol partendo dalla fascia. Tra le squadre non posso che essere affascinato dall'Atalanta, la mia Samp anche ha ottenuto risultati esaltanti, ma loro sono più continui".

Chiosa finale sull'ormai presunta ripresa del campionato: "Personalmente fermerei tutto. Come fanno a ricominciare atleti che sono fermi da due mesi? Dovrebbero giocare ogni tre giorni, ci sarebbero infortuni a raffica: una follia. Negli spogliatoi ci sono 50 persone, come si fa ad azzerare il rischio? Ci sono interessi importanti in ballo, ma non bisogna esagerare", ha concluso l'attaccante ex Sampdoria.