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Cagliari-Milan, Joao Pedro a 360°: “Resto qui a vita, tutto sul mio rapporto con Maran e Giulini. C’è una cosa di Palermo che amo…”

Le dichiarazioni rilasciate dal fantasista brasiliano, Joao Pedro, alla vigilia di Cagliari-Milan

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Parola a Joao Pedro.

Alla vigilia di Cagliari-Milan, il fantasista brasiliano, attualmente in forza al club rossoblù ma con un lungo e importante passato in rossonero, si è raccontato in una lunga intervista concessa ai microfoni de 'La Gazzetta dello Sport'. Tanti i temi trattati dal classe '92, dal suo rapporto con il tecnico Rolando Maran e il presidente Tommaso Giulini, all'infortunio di Leonardo Pavoletti, fino alla sua vita privata, divisa tra l'amore per la moglie Alessandra e l'adorazione per le sue bambine.

MILAN -"Quel 16 settembre 2018 è indimenticabile. Sapevo che avrei segnato, ma non che sarebbe successo così in fretta. Più che Dio è stato il destino. Ho tenuto quella maglia. Era troppo importante per quello che mi portavo dietro - sei mesi di squalifica per doping, un integratore contaminato -. Sapevo di non aver fatto nulla di sbagliato. Sapevo di non aver fatto nulla. Ma ho passato mesi tremendi, nonostante avessi il sostegno di tanti, dal club agli amici. Sentivo il peso del mondo. Mi allenavo da solo, ma mi mancava tutto. Spaccavo le porte di casa e Alessandra le riparava. Lei è tutto per me. Mi spinge da dietro. Durante la triste vicenda faceva tutto, anche le traduzioni dei documenti".

LA GARA - "Una partita importante. Difficile, ma sarà bella e divertente. I rossoneri non sono in un bel momento, ma noi abbiamo visto il buio. Vogliamo chiudere al meglio il girone d’andata. Il Milan è forte, ma con Ibra sarà più carico, per lui basta la presenza. Pesa solo quella, mi stimola giocarci contro. Vogliamo riprenderci. Cos’è il Cagliari per me? Qualcosa per cui ti doni. Sento che è una stagione troppo importante per la società, per il centenario.  Qui sto bene, e ci resto per tutta la vita, sono molto legato a questa società".

INFORTUNIO PAVOLETTI E CLASSIFICA - "Io agevolato dall'assenza di Leo? Bhè è cambiata la squadra, il livello è salito, quindi impari e cresci. Giochiamo in un modo diverso senza Pavo, uno che in area pesa, certo ora ho più spazi, ma è normale. Calo dopo 29 punti in 15 giornate? Con La Lazio era vinta, in vantaggio al 93’, persa al 97’. Con quell’altra vittoria tutto sarebbe stato diverso. Sono le fasi di una stagione, ora si riparte. Questa squadra è forte, in certe partite si è visto. La nostra caratteristica è quella di pressare, uscire e ripartire. È il nostro gioco. Ora c’è tanta voglia di chiudere il girone di andata con un risultato positivo".

MARAN E GIULINI -"Con il mister ci siamo sempre capiti bene, ma ora va ancora meglio: io nasco trequartista. Mio rapporto con il presidente? Sento che mi vuole bene, ci è molto vicino. Il Brasile? Mi manca tanto, ho un grande amico qui, in squadra, Rafael, e ne ho uno che è andato al Lecce, Farias. Fratelli. Un giorno magari ci ritroveremo tutti in Brasile, io penso che tra 20 anni...quando smetto, tornerò a casa e Alessandra è d’accordo".

LA FAMIGLIA -"Casa di Astori? Prenderla è stata un piacere, c’è tanto spazio ed è un piacere ricordare Davide in tanti momenti. Ogni volta che pensi a lui pensi a qualcosa di bello. Noi in questa casa abbiamo il piacere di ospitare tanti amici, soprattutto brasiliani, alcuni giocano qui a calcio a cinque. Si allestisce la griglia, ma Alessandra che è di Palermo fa anche alcune cose siciliane. Cibo palermitano preferito? La cassata, ma anche la pasta al forno e le arancine. Mi piace tanto anche la cucina sarda. Io ho casa a Cagliari, a Palermo e a Belo Horizonte, comprata ai miei genitori che la meritavano tanto".