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Brescia, minacce di morte a Morosini per il coro terùn terùn: arriva la risposta social del centrocampista

Le parole del centrocampista delle Rondinelle, Leonardo Morosini, sulla polemica scatenatasi per il coro intonato da giocatori e tifosi del Brescia dopo la promozione in Serie A

Mediagol93

Non accennano a spegnersi i riflettori sull'incresciosa vicenda relativa ai cori intonati da giocatori e tifosi biancazzurri a margine della sfida tra Brescia e Ascoli, che ha di fatto sancito il ritorno nella massima serie della formazione di Eugenio Corini.

Un grave episodio di discriminazione territoriale ha fatto finire nell'occhio del ciclone i giocatori delle Rondinelle che, durante la festa del Rigamonti in cui i calciatori si sono riuniti sotto la curva al triplice fischio della sfida contro i marchigiani, hanno invitato il pubblico presente a cantare la canzone "terùn terùn". Episodio testimoniato da un video condiviso e poi rimosso dal profilo ufficiale del Brescia calcio, ma diventato in pochi istanti virale. Tra i giocatori maggiormente bersagliati in questi giorni c'è il vice-capocannoniere della squadra, Leonardo Morosini, ripreso mentre incita i tifosi ad intonare il coro incriminato.

"La nostra canzone preferita, quella preferita di tutte…”. Qual è? - chiede Ernesto Torregrossa  -. Risposta arrivata pochi istanti dopo dal compagno Leonardo Morosini che, strappando il megafono di mano proprio all'attaccante siciliano, esordisce cantando:”Terùn, Terùn!”.

"Solo una goliardata nessuna volontà di intonare un coro razzista", chiarisce nel pomeriggio il giocatore tramite il suo profilo Instagram, preso di mira dopo l'increscioso episodio.

"È stato fatto un coro goliardico per prendere in giro il mio compagno siciliano, Ernesto Torregrossa. L'ho fatto in maniera leggera e non ho avevo intenzione di umiliare o prendere in giro nessuno, nemmeno le tifoserie di Lecce e Palermo o i meridionali. Ho ricevuto messaggi di morte, minacce alla mia famiglia. Mi scuso se qualcuno si è sentito offeso, non avevo alcuna intenzione di farlo. Io non sono razzista, amo tutta l'Italia", ha spiegato Morosini.

Di Giulia Marraffa.