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Brescia, i tifosi chiedono il ritorno di Corini: “Questa sarà sempre la sua squadra”. La lettera aperta a Cellino…

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I tifosi del Brescia, attraverso una lettera aperta indirizzata al presidente Massimo Cellino, hanno chiesto il ritorno di Eugenio Corini sulla panchina delle Rondinelle

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Tre a zero. E’ questo il risultato finale maturato ieri pomeriggio allo Stadio “Olimpico”.

Una vittoria, quella conquistata dalla Roma di Paulo Fonseca contro il Brescia, centrata grazie alle reti messe a segno nel secondo tempo da Chris Smalling, Gianluca Mancini e da Edin Dzeko. Ennesima sconfitta in campionato, dunque, per gli uomini di Fabio Grosso, approdato sulla panchina delle Rondinelle lo scorso 5 novembre, a seguito della scelta da parte della società lombarda di sollevare dall’incarico Eugenio Corini

Tuttavia, l’arrivo di Grosso in quel di Brescia non ha portato al cambio di passo sperato. Per questo motivo, il gruppo Ultras Brescia 1911 ex Curva Nord, al termine della gara valida per la tredicesima giornata del torneo di Serie A, ha scritto una lettera aperta indirizzata al presidente Massimo Cellino, chiedendo il ritorno di Corini.

“Sia chiaro: nessuno contesta Grosso, che probabilmente è una bravissima persona, un professionista estremo e con le palle (lo ha dimostrato pochi giorni fa allontanando la “star” del momento, e questo nonostante la difficile situazione), e un ottimo allenatore (in ogni caso non saremo certo noi a giudicarlo, nemmeno se la situazione dovesse precipitare ulteriormente). Tuttavia, se molti tifosi si sono già arresi, un motivo c’è, e non è da ricercare solamente nelle ultime pesanti sconfitte. L’idea comune infatti è che questa squadra era, è e sarà sempre la squadra di Eugenio Corini, che forse ha fatto qualche errore quest’anno, ma di certo non quanti ne hanno fatti altri, soprattutto in società (se vuole Le possiamo fare un lungo elenco, a cominciare dal fatto che avete messo l’Atalanta in fascia alta!!!). La preghiamo con tutto il cuore di richiamare l’unica persona in grado di far giocare questa squadra con dignità e alla pari degli avversari; l’unica persona che ha saputo regalarci delle emozioni che non avevamo più provato, almeno negli ultimi anni; l’unica persona che ha saputo rinnovare speranze ed entusiasmi ormai sopiti; l’unica persona che ha saputo darci un’altra ragione di vita in un momento storico, in una categoria e in uno stadio che ci penalizzano oltremisura (ne sa niente Lei?); l’unica persona che potrebbe affrontare il Derby per antonomasia con la Mentalità vincente, proprio perché conosce i giocatori come nessun altro!”.

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