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Biffi-Mediagol: “Calcio e Coronavirus? Ho la mia idea. Il Palermo dei picciotti di Arcoleo? Volevo andare via, ma poi…”

L’intervista esclusiva concessa da Roberto Biffi, ex capitano del Palermo e recordman assoluto di presenze in rosanero, alla redazione di Mediagol.it

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Simbolo calcistico di un'era in cui il Palermo oscillava freneticamente tra Serie C e Serie B. Una Coppa Italia di terza divisione  conquistata in una doppia finale contro il Como, due finali della medesima competizione perse contro Monza e Lucchese. Cavalcate trionfali in campionato, retrocessioni amare dalla Serie cadetta, salvezze agognate ed acciuffate in extremis. Gioie e dolori, palpiti ed emozioni forti dalle parti di Viale del Fante. Niente Serie A ed Europa League, ma cuore, impegno e attaccamento ai colori sociali. Simbiosi totale tra squadra e pubblico, con Roberto Biffi, milanese classe 1965 a fungere da leader, capitano e uomo bandiera del club rosanero. Undici anni, oltre 350 presenze complessive, 18 gol realizzati. Un bottino considerevole per un libero vecchio stampo in origine, trasformatosi in un perfetto prototipo di centrale difensivo moderno, piedi educati e sopraffina visione di gioco in sede di primo possesso. Un'evoluzione tecnica e concettuale firmata Ignazio Arcoleo, allenatore che fece compiere all'ex capitano del Palermo il salto di qualità definitivo come calciatore, impreziosendo e completando il suo bagaglio complessivo nell'anno magico che vide la favola dei picciotti  incantare l'Italia e non solo. Idolo senza tempo dei tifosi del club rosanero, Roberto Biffi si sofferma sul delicato tema dell'emergenza sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus e sulla stagione d'oro vissuta da protagonista in cui il Palermo di Giovanni Ferrara sfiorò il sogno Serie A con il tecnico di Mondello alla guida della squadra.

"Coronavirus? Siamo tutti a casa abbiamo questo doveredi riuscire a debellare questo virus che ci sta un pochino tagliando le gambe non parlo a livello sportivo ma a livello generale di vita. Non si sente un'anima girare, la mattina magari c'è qualcuno in più nei vari discount o supermercati per fare la classica spesa. Teniamo il più possibile le distanze tra una persona e l'altra, è un po' stancante e snervante perché  poi alla fine non sai mai se quello che fai è la cosa giusta, non sai mai se hai preso tutte le precauzioni necessarie per cercare di non essere colpito da questo problema. Le notizie che arrivano dai giornali e dai telegiornali non sono confortanti, l'auspicio è che con questo modo di comportarsi si riesca a tornare ad una vita normale. Dobbiamo fare dei sacrifici e se uno è quello di rimanere in casa e non dare la possibilità a questo virus di diffondersi ulteriormente dobbiamo attenerci. Sono convinto che poi riusciremo a farcela senza nessun problema, purtroppo come spesso capita nelle guerre qualcuno ci rimette la vita, Spero che chi può fare qualcosa di utile per poterci far tornare alla vita di prima lo faccia. Parlo dei luminari del settore scientifico, medico e sanitario, magari possono trovare qualcosa che possa fermare almeno l'espansione di questo virus.  Non so se verranno terminati i campionati, ma io non parlo solo a livello di dilettanti ma di tutte le categorie. Si è fermata anche la Champions League e credo sia un qualcosa importante da segnalare, vedremo cosa accadrà. Non so come finirà, però io spero che

comunque vada il Palermo il prossimo anno torni in una categoria di professionisti. Se serve partire dal basso per cercare poi di rifondare una società più forte e più sana, sia a livello economico che a livello di profili professionali, che ben venga. Anche se non dovesse finire il campionato, mi auguro che non si annulli tutto, ma si tenga conto dei risultati e delle posizioni ottenute fino al momento della sospensione. Voglio e spero che il Palermo torni subito in Serie C".

Sfoglia per leggere la seconda scheda dell'intervista di Roberto Biffi sul Palermo di Arcoleo...