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Biagini a 360°: “Palermo è stata la mia città! Ora sono un tifoso, spero ancora nella promozione”

Biagini a 360°: “Palermo è stata la mia città! Ora sono un tifoso, spero ancora nella promozione”

Alvaro Biagini si racconta a 360°

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Parla Alvaro Biagini.

L'ex centrocampista e allenatore rosanero, intervenuto ai microfoni del 'Giornale di Sicilia', si è raccontato a 360°. Tanti i temi trattati: dal suo arrivo nel capoluogo siciliano all'andamento dell'attuale del nuovo Palermo targato Hera Hora.

ARRIVO A PALERMO -"Erano anni duri, si guadagnava poco e gli scapoli vivevano allo stadio. Una cameretta umida con letto in ferro e armadio in ferro. E anche con le ragazze non andava bene. A quei tempi i calciatori erano considerati come i marinai, un anno qui, l’altro in un’altra città, e quanto ho dovuto penare per conquistare la famiglia di Erminia. A lei devo tutto".

PARANTESI CATANIA -"Arrivai a Palermo giovanissimo, i miei genitori non mi videro mai giocare. Mio fratello quando giocavo vicino casa, in Toscana, veniva allo stadio ma poi restava fuori in auto perché non reggeva lo stress. La mia gioia più grande in maglia rosa fu il gol al debutto a Sentimenti IV, l’ex portiere della Juve poi passato al Vicenza. Avevo compagni molto forti. Vernazza aveva un tiro formidabile, ma tecnicamente il più bravo era Gomez. Di cui però non si seppe mai la vera età. A Palermo ho vinto due volte il campionato di Serie B. Sarei voluto restare per sempre ma dopo quattro anni Vilardo mi regalò al Catania. Non so perché, chissà che interessi aveva. Un giornale scrisse: non si capisce perché il Palermo ha venduto Biagini al Catania per un piatto di lenticchie. A Catania ho vissuto sei stagioni molto belle, sono stato amato dai tifosi, ho fatto anche il capitano, un anno fui il capocannoniere della squadra ma a fine carriera ho deciso che la mia città sarebbe stata Palermo".

PALERMO TARGATO HERA HORA -"Lo seguo, faccio il tifo per le maglie rosanero e spero che torni almeno in Serie B. Ma non riesco a vedere le partite, è più forte di me. È un calcio che non mi piace, non è giusto che il Palermo giochi in Serie C. Zamparini ha portato il Palermo in alto ma poi è stato cattivo. Non doveva fare quello che ha fatto, perché risalire non sarà facile. La Sicilia è un paradiso. Le rivalità sono giuste nel calcio, ma i momenti più belli sono stati quelli quando Palermo, Catania e Messina erano tutte e tre in A. Con gli stadi sempre pieni".