Va in scena la Champions League.
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Barcellona-Juventus, l’anteprima del match: Messi o CR7? Le variabili tattiche che possono incendiare la sfida
Tutto quello che c'è da sapere sulla sfida del Camp Nou
Una rivalità, un confronto, un paragone decennale e una grande sfida. Queste alcune delle molteplici chiavi di lettura che il big match tra Barcellona e Juventus saprà certamente essere in grado di offrire. Messi e CR7, un vero e proprio mantra per chi vive il calcio dall'inizio del nuovo millennio, e una domanda che tiene sulle spine anche chi ha visto scendere sul rettangolo verde svariate sfilze di campioni. Riflessioni, teorie, innumerevoli schieramenti di pensiero su chi sia il più forte di tutti. Niente di tutto questo, tuttavia, assume significato se si pensa al contributo che questi due hanno dato alla crescita del panorama calcistico internazionale e se ci si ferma un attimo a riflettere sul fatto che, due campioni così, difficilmente si avrà la fortuna e il privilegio di apprezzarli un'altra volta.
Nonostante il blasone, il tasso tecnico e i precedenti, la formazione blaugrana e quella bianconera non stanno vivendo momenti del tutto felici delle rispettive stagioni. La compagine guidata da Ronald Koeman si trova addirittura al nono posto de LaLiga, a dieci punti di distanza dall'Atletico Madrid capolista. L'ultima sconfitta per 2-1 contro il sorprendente Cadice ha lasciato strascichi non indifferenti all'interno dello spogliatoio, non di buon auspicio in vista di una sfida così importante nella quale catalani e piemontesi si giocano il primato assoluto del gruppo G.
Anche la Juventus - complice l'avvento di un nuovo tecnico e di una nuova filosofia di gioco - ha fatto fatica ad ingranare la marcia corretta. I tifosi della Vecchia Signora non vedevano un quarto posto in classifica dopo dieci giornate da ormai diversi anni e si aspettano che un cambio di passo netto e deciso possa arrivare già da questa importantissima uscita di Champions League. Andrea Pirlo, nonostante le numerose defezioni nel reparto difensivo, è sembrato essere molto fiducioso davanti alla stampa in occasione della conferenza della vigilia e questo non può che giovare a tutto l'ambiente bianconero.
La franchigia spagnola sa comunque come si affrontano queste sfide e - aldilà del momento poco positivo della stagione - ha dimostrato anche nella sfida dell'Allianz Stadium di poter mettere in difficoltà una Juventus ancora senza una precisa identità tattica. Rispetto allo storico mantra fatto di possesso palla e imbucate centrali, questo Barcellona si distacca in maniera quasi assoluta e distorta. Lo storico centrocampo a tre è stato quasi del tutto soppiantato dall'utilizzo del doppio mediano davanti alla difesa, con il compito univoco di dare un'impostazione iniziale alla squadra in fase di possesso, ma anche di fornire copertura ai due centrali difensivi. Busquets e De Jong sono i prediletti di Koeman per ricoprire tale ruolo davanti ai difensori che - a meno di clamorose sorprese - dovrebbero essere ancora Lenglet e Araujo, vista la reiterata assenza di capitan Pique.
Lo sviluppo della manovra nell'ultimo quarto di campo passa per gran parte dalle corsie esterne, dove Coutinho, Griezmann e il solito Messi avranno la prerogativa di impensierire la retroguardia bianconera, con la licenza di svariare su tutto il fronte offensivo per non dare alcun punto di riferimento. Anche Braithwaite - centravanti di ruolo ma abbastanza mobile e dinamico - potrebbe rappresentare un'incognita per Pirlo e i suoi. Grande abilità nel dare spazio al trio di trequartisti alle sue spalle, ma anche nel farsi trovare pronto a centro area quando serve, l'attaccante danese grazie alla sua elevata duttilità dovrebbe essere l'interprete giusto, atto a creare qualche grattacapo di troppo a Bonucci e Danilo. Il reparto offensivo blaugrana fa paura, ma dietro qualcosa da rivedere certamente c'è e la Juventus potrebbe approfittarne.
Qui Juventus, non tutto sorride alla Vecchia Signora. Nonostante gli assenti di rilievo siano soltanto Demiral e Chiellini, quello che più manca è - come ribadito in precedenza - una delineata identità tattica. Il 4-4-2 sembra aver convinto Pirlo nelle ultime uscite, tanto che l'ex centrocampista sarebbe intenzionato ad adottare tale sistema di gioco anche in una sfida importante come quella contro la compagine blaugrana. Cuadrado e Alex Sandro sono riusciti a dare quelle certezze difensive di cui i due centrali avevano bisogno e delle quali hanno certamente giovato in termini prestazionali. Tra le note positive di questo ultimo mini ciclo di partite è stata anche la buona proiezione offensiva di Ramsey, che da esterno di centrocampo sembra avere trovato la sua dimensione ideale in una posizione quasi mai occupata in carriera. Morata e CR7 completeranno poi lo schieramento, con il fuoriclasse portoghese che - in una possibile variante tattica vista a più riprese - potrebbe anche partire più decentrato, favorendo il passaggio ad un 4-3-3 con Chiesa che andrebbe così a disimpegnarsi nel ruolo di esterno offensivo. Trame che, aldilà di ogni spunto, dipendono comunque dai movimenti del cinque volte pallone d'oro, mai così decisivo da quando veste la casacca bianconera e voglioso di voler inscrivere il suo nome nell'ennesimo capitolo dello sfida con l'eterno rivale di sempre.
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