Federico Balzaretti ha lasciato un ricordo indelebile, sotto il profilo umano e professionale, in tutti i club in cui ha militato durante la sua intensa e brillante carriera da calciatore. Empatia, signorilità, lealtà e trasparenza. Patrimonio personale di un uomo ed un atleta capace di tessere rapporti profondi e legami indissolubili con i luoghi e le persone che hanno segnato il corso della sua parabola calcistica. Palermo e Roma, gli ultimi due club che hanno impreziosito il già nutrito background professionale dell'esterno mancino che ha vestito a più riprese anche la maglia della Nazionale azzurra. Il classe 1981, oggi apprezzato opinionista televisivo dopo un lungo mandato dirigenziale in seno alla società giallorossa, ha concesso una lunga ed interessante intervista esclusiva alla redazione di Mediagol.it. Tra i temi affrontati dall'ex Juventus e Fiorentina, anche la svolta professionale di una vera icona del panorama calcistico italiano ed europeo, Francesco Totti, storico ex capitano e giocatore simbolo della Roma, che ha fondato due società di consulenza e management per club e calciatori, denominate CT 10 e IT Scouting.
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Balzaretti-Mediagol: “La svolta professionale di Totti? Dico la mia. Francesco è speciale, lui tra i più grandi perché…”
L'intervista esclusiva rilasciata dall'ex Palermo e Roma, Federico Balzaretti, alla redazione di Mediagol.it
"La nuova avventura di Francesco Totti nell'ambito di consulenza, management e scouting? Chi è stato baciato dal Dio talento riesce a captare e fiutare prima e meglio i campioni del futuro? Sì, direi innanzitutto che è molto importante che Francesco stia facendo quello che voleva e desiderava fare, è molto significativo il fatto che abbia deciso di intraprendere questa strada. Francesco ha un'intelligenza calcistica superiore alla media e questo influisce e non poco anche nel monitoraggio e nell'individuazione del talento. La cosa importante per chi gioca a calcio da professionista è quello di avere chiaro in testa l'obiettivo che si era già prefissato nella gestione del post carriera. Ci vogliono gli stessi step e la stessa intelligenza che uno ha avuto da giocatore, poiché quando ti cimenti in un altro lavoro, l'esperienza ed il trascorso da calciatore ti conferisce senza dubbio una conoscenza di altissimo livello che costituisce un'ottima base ma che da sola non basta.Anche nel mio caso,che nella fattispecie dopo l'esperienza dirigenziale conclusa con la Roma ho optato per il ruolo di opinionista e commentatore tecnico in tv. Quindi bisogna prepararsi, studiare, perché comunque da casa i tifosi e la gente ti guardano, ed è molto importante il percorso di preparazione per risultare credibile e legittimato nella tua nuova veste professionale. Francesco è stato organico alla direzione sportiva, svolgendo un ruolo ed un'esperienza molto importante per lui e per la Roma, adesso ha voluto intraprendere questo nuovo e stimolante percorso ed io sono sicuro che qualsiasi cosa fa riuscirà a farla sempre alla grandissima. Ne sono certo perché lui è una persona che ha un'intelligenza calcistica superiore alla media, per riuscire a perseguire i suoi obiettivi dev'essere affiancato da figure fidate e vicine, che lo vogliono veramente bene e che siano altrettanto preparate".
Un mio aneddoto personale sull'esperienza condivisa con Totti? Un episodio in particolare non te lo saprei dire, ce ne sono stati troppi. Lui, effettivamente, è un personaggio che aggrega e sapeva con una battuta stemperare un animo, una tensione esasperata a livello calcistico. In campo era una cosa mai vista, almeno per quanto mi riguarda, nonostante io abbia giocato con tantissimi campioni straordinari, ma effettivamente Francesco era speciale. Speciale nel gruppo e nello spogliatoio poiché era una persona sempre positiva, con il talento e la grandezza unica che però non ti faceva mai pesare. Al contrario, Totti si metteva sempre a disposizione del compagno con la semplicità che l'ha sempre contraddistinto. Poiché lui è una persona vera, aldilà della grandezza calcistica incommensurabile che ha sempre dimostrato sul rettangolo verde e trasposto anche fuori dal campo. Nella sfera del calcio italiano lui è, se non il più grande, uno dei più grandi di tutti i tempi. Stiamo parlando di un'eccellenza mondiale, che si è sempre posto con una genuinità e semplicità tale, che lo facevano arrivare a tutti i tifosi che amano il calcio, romanisti e non. Un personaggio trasversale che veniva apprezzato ed ammirato in ogni stadio del mondo".
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