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Ballardini-Mediagol: “Coronavirus? Dico la mia. Tutto su Juventus, Inter e Lazio. Palermo, gioia, liti e Zamparini. No al Genoa…”

L’intervista esclusiva concessa da Davide Ballardini, ex tecnico di Cagliari, Palermo, Lazio e Genoa, alla redazione di Mediagol.it

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Davide Ballardini

Intervista realizzata da Leandro Ficarra e Massimiliano Radicini 

Imprese calcistiche di assoluto livello compiute, in tempi e modi diversi,  a Cagliari, Palermo e Genova, sponda grifone. Davide Ballardini si è sempre contraddistinto per l’anomala rapidità, in qualità di tecnico subentrante, con cui ha saputo conferire un’impronta nitida e tangibile alle squadre da lui guidate in termini di identità tattica, impianto di gioco, mentalità. Romagnolo, classe 1956, l’ex tecnico di Lazio e Genoa ha sempre mostrato personalità e schiena dritta nell'interpretazione del ruolo. Una legittima pretesa di autonomia sotto il profilo di scelte e gestione tecnica che l’ha spesso portato ad entrare in rotta di collisione con patron particolarmente ingerenti ed ingombranti da quel punto di vista. Cellino, Zamparini, Preziosi, solo per citare alcuni dei presidenti passionali ed appassionati di calcio con i quali l’allenatore nato a Ravenna si è dovuto a più riprese confrontare. Scambi talvolta aspri ma sempre caratterizzati dal massimo rispetto sul piano umano e della sostanziale stima reciproca, dipanati con risolutezza ma al contempo con il garbo e lo stile che lo hanno sempre contraddistinto nel corso della sua parabola professionale. A Palermo ha guidato una squadra stellare nel 2008-2009 capace di sfiorare l’Europa, sfidare alla pari le big del nostro calcio, conciliare gioco, spettacolo e risultati. Poi la seconda esperienza, estremamente travagliata nel 2015-2016, culminata in una salvezza calcisticamente miracolosa conquistata con uno strepitoso finale di stagione. In un momento particolarmente complesso per il nostro Paese, per l’Europa ed il mondo intero figlio dell’emergenza Coronavirus, l’ex tecnico rosanero ha concesso un’interessante intervista esclusiva alla redazione di Mediagol.it. Tanti i temi affrontati dall'allenatore nato a Ravenna, dalla lotta Scudetto in Serie A, alle caratteristiche dei calciatori di alto lignaggio sotto il profilo della tecnica individuale pura e da lui forgiati, l'elettrica convivenza professionale con Lotito, Cellino e Preziosi, le esperienze sulla panchina del Palermo, tra gioie sul campo ed alterchi spigolosi con Maurizio Zamparini, la ragione del mancato ritorno al Genoa e tanto altro ancora...

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Misure adottate per contrastare l’emergenza Coronavirus? Io credo che bisogna ascoltare chi ne sa più di noi. Abbiamo la fortuna di avere persone altamente qualificate come medici, virologi etc, quindi non ci resta che ascoltare loro e rispettare le regole che, insieme al Governo, ci dettano. Provvedimenti a strappi per sancire lo sto definitivo alla Serie A? Io penso che si sarebbe potuto intervenire prima, anche se inizialmente non ci si è resi conto della gravità della situazione, quindi, magari, si è sottovalutato il rischio e le società pensavano ai propri interessi e non agli interessi comuni. Solo in seguito si è capito che il problema era grave e quindi giustamente si è deciso di fermare tutto, anche se sicuramente, come già detto, ci si poteva pensare un po’ prima. Questa volta, però, noi italiani – rispetto al resto d’Europa – siamo stati più attenti e siamo arrivati a modulare ed adottare le giuste contromisure prima delle altre Nazioni grazie ai nostri dottori e a tutti agli addetti ai lavori. Noi non dobbiamo fare altro che rispettare quello che ci viene detto e solo così potremmo dire di avere fatto il nostro dovere civico. Soluzione migliore per terminare la stagione in Serie A? Intanto bisogna vedere quando il campionato riuscirà a riprendere, poiché ancora non lo sappiamo. Quando le squadre potranno tornare in campo, considerando premessa prioritaria quella di adottare tutte le precauzioni che servono, secondo me bisognerebbe cercare di portare a termine il campionato. Se non sarà possibile saranno adottate altre soluzioni, ma se è possibile finirlo è giusto farlo anche portandolo fino al 30 di giugno e oltre. Vizi e virtù calcistiche delle big di Serie A che si contendono lo Scudetto? La Juventus cerca di proporre un calcio diverso, più corale e ricercato, Lazio e Inter giocano un calcio molto più semplice, un calcio che noi conosciamo bene perché ha delle radici italiane e quindi fatto di grande solidità, grande forza e grande qualità individuale. La squadra di Sarri propone un calcio più offensivo e cerca, magari con il possesso palla, con la pressione alta, con la qualità di gioco, oltre che con la grande caratura dei giocatori, di vincere le partite. Quindi ci sono Inter e Lazio che sono due squadre molto semplici e chiare e la Juventus cerca di fare un calcio un po’ più ricercato, complesso ed elegante”.