Esperienza, passione e professionalità. Antonino Imborgia il calcio lo conosce in maniera profonda e meticolosa.
torino
Agente Lucca-Mediagol: “Lorenzo ha una dote speciale, Palermo ideale per lui. Il veto del Torino e l’impegno con il club rosa…”
L'intervista esclusiva concessa alla redazione di Mediagol.it da Antonino Imborgia, agente del talentuoso attaccante del Palermo, Lorenzo Lucca
Un mondo che ha vissuto ed osservato da ogni angolazione, in tutte le sue complesse dinamiche e sfaccettature. Prima dal campo, nelle vesti di ex difensore capace di collezionare 98 presenze e due reti nel campionato cadetto e di vestire le maglie, tra le altre, di Matera, Lecce,Cagliari e Catanzaro. Quindi da direttore generale, con esperienze significative a Como, Salerno, Grosseto e Parma. Nel 2009 una parentesi da patron del KAS Eupen club belga con cui ottiene la promozione in massima serie. Agente FIFA palermitano, classe 1958, ha annoverato tra i suoi assistiti numerosi profili illustri del panorama calcistico internazionale, curò tra gli altri gli interessi di GabrielOmar Batistuta ed è considerato all'unanimità dagli addetti ai lavori uno degli operatori di mercato più lungimiranti e competenti su scala nazionale. Una naturale propensione a captare e fiutare il gene del talento nei giovani gioielli di prospettiva, Antonino Imborgia rappresenta ad oggi un autorevole riferimento in termini di consulenza e levatura professionale per il gotha dirigenziale del calcio italiano. Nato nel capoluogo siciliano, il noto procuratore tutela gli interessi del talentuoso classe 2000, Lorenzo Lucca, attaccante ex Vicenza e Torino, che ha molto ben impressionato nel corso delle sue prime uscite con la compagine rosanero guidata da Rosario Pergolizzi. Imborgia tratta un minuzioso ritratto tecnico e caratteriale del suo assistito nel corso di un'interessante intervista esclusiva concessa alla redazione di Mediagol.it.
" Le effettive potenzialità di Lorenzo Lucca? Lui fa parte della categoria degli inconsapevoli: non sa dove è, non gli importa. Dei suoi margini di crescita attualmente inesplorabili ne parlavo oggi col ds del Palermo. Lorenzo non avverte mai tensioni o pressioni particolari prima di una gara importante, lui pensa soltanto: oggi gioco e faccio gol. Castagnini e io abbiamo avuto un altro giocatore così, Radja Nainngolan. Chiaramente non sono paragoni tecnici, sono solo caratteriali: hanno lo stesso tipo di approccio alla partita, la vivono con disincantata superficialità nell'accezione più positiva del termine. Lucca l'ho scelto io, l'ho visto e l'ho cercato. Aveva un altro agente, ci ho parlato, ne ho ottenuto la procura e adesso me lo sto coccolando. Avevo bisogno di una squadra, parlo in maniera professionale adesso non fraintendetemi, che mi permettesse di liberarlo dal Torino perché il ragazzo non voleva firmare il rinnovo del contratto con il club granata. Il Palermo come club e contesto aveva le migliori caratteristiche. Castagnini è un intenditore, conosceva il giocatore e ci siamo trovati. Questo non vuol dire che il percorso in rosanero di Lucca dura solo qualche mese perché non è così: c'è un impegno verbale tra il Palermo e Lucca in ottica futura. Perché il club rosa ha bisogno di giocatori con questo tipo di percorso e Lucca ha bisogno di una società in crescita che gioca in uno stadio come il Barbera. Quando abbiamo fatto l'operazione gli ho detto "Ricordati che sei un fortunato, io da palermitano ed ex calciatore non ho mai avuto il piacere di giocare da protagonista con questa maglia alla vecchia "Favorita". Tu invece avrai la possibilità di giocare in un posto in cui tutti, quando hanno la gioia di giocare, desiderano fortemente continuare a farlo, quindi meritati questa opportunità e goditi questi momenti". Lucca aveva tante pretendenti in Lega Pro e aveva anche la possibilità di giocare in Serie B. Il Torino si è imputato e non era disposto ad avallare operazioni con altri club professionistici, c'era in corso un testa a testa tra il ragazzo ed il club granata sui termini del prolungamento del contratto. Di fatto il giocatore veniva liberato solo a condizione che andasse a giocare tra i dilettanti. Ma Palermo, al netto di ogni categoria, non è certo un club assimilabile all'universo del dilettantismo con il pubblico che ha, la storia e la tradizione che lo contraddistinguono nel panorama calcistico nazionale".
© RIPRODUZIONE RISERVATA