serie d

Ag. Ambro-Mediagol: “Non avrei mai portato Danilo in D, ecco perché. Ficarrotta ha qualità immense”. E su Mendola…

Le dichiarazioni rilasciate ai microfoni di Mediagol.it da Pietro Dell'Orzo, agente di Raimondo Lucera, Luigi Mendola e Danilo Ambro, in merito ai suoi assistiti al Palermo

Mediagol22

Parola a Pietro Dell'Orzo.

Procuratore sportivo e abile scopritore di giovani talenti, con un passato da attaccante alle spalle. L'agente palermitano, in questi anni, ha lavorato a lungo per la Sicilia, dando quest'estate un contributo anche al Palermo nell'inserimento in rosa di alcuni innesti. Tra i suoi assistiti, infatti, ci sono gli under Raimondo Lucera, Luigi Mendola e Danilo Ambro.

Intervenuto ai microfoni di Mediagol.it, nel corso del format condotto da Massimiliano Radicini e Benedetto Forestiere, Pietro Dell'Orzo ha parlato di alcuni dei giocatori attualmente alla corte di Rosario Pergolizzi.

MENDOLA - "E' un caso a parte, viene da due stagioni da protagonista in primavera, dove ha fatto 8 gol, è un giocatore duttile che si inserisce, che usa entrambi i piedi e soprattutto che fa gol. Anche lui aveva avuto tante richieste in Serie C, infatti, è andato alla Vibonese, squadra che avrebbe puntato forte su di lui, ma ad inizio ritiro ha deciso di andare via perché desiderava solo il Palermo, così ho forzato la Vibonese a cederlo. Purtroppo però si è presentato di nuovo questo problema alla schiena che aveva già aveva avuto negli anni scorsi. Non è ancora guarito del tutto, penso che serviranno un paio di settimane. Mendola è un classe 2000, è ancora giovane e avrà modo di capire l'anno prossimo quale sarà la sua strada. Adesso deve solo pensare a recuperare, poi con la Vibonese discuteremo a fine anno e vedremo il da farsi".

AMBRO - "E' un giocatore veramente importante e giustamente il mister gli ha dato fiducia in alcune gare, però è normale che anche per lui non è facile giocare prima una partita da titolare, poi non giocare per due partite ed entrare soltanto per 10 minuti. Diciamo che  per un centrocampista di un metro e novanta è difficile mantenere sempre la stessa concentrazione. Aldilà di tutto, posso garantirvi che i ragazzi sono molto felici di indossare la maglia rosanero. Ricordo che Ambro quando ha sentito che il Palermo sarebbe andato in Serie D mi ha chiamato subito esprimendo la voglia di vestire questi colori. L’anno scorso Danilo ha giocato con la FeralpiSalò, dove aveva disputato una decina di partite tra campionato e coppa, giocando complessivamente poco. Sicuramente per la Serie D - essendo un under -, è un giocatore importante ma io non l'avrei mai portato in D se non si fosse trattato del Palermo, che comunque per me rimane una piazza da Serie A. Tra l’altro sapevo che non sarebbe stato un titolare inamovibile e che ci sarebbe stata tanta concorrenza, però penso e spero che, data l'esperienza e la competenza dei dirigenti rosanero, Ambro possa essere un tassello importante sia per il presente che adesso per il futuro del Palermo; è un palermitano e con queste potenzialità, appena troverà la giusta continuità, può essere anche un giocatore da categorie superiori".

FICARROTTA - "Ha tanta qualità ma per lunghi tratti non è stato in grado di esprimerla, sicuramente perché non è stato schierato sempre nella sua posizione preferita, che è quella di esterno destro che tra l’altro gli permette di rientrare e calciare con il sinistro. Ciò nonostante, bisogna dire che lui ha qualità immense, che potrebbero benissimo adattarsi a categorie come la C e la B. Non conosco personalmente e caratterialmente Luca, ma mi è capitato di seguirlo anche in passato e ho sempre riscontrato verità in quello che dicono gli addetti ai lavori, è un giocatore di grande tecnica, non a caso quando giocava a Trapani era una pedina fondamentale dello scacchiere granata. Però, sicuramente se non è riuscito ad arrivare ad alti livelli qualche problema deve esserci stato, anche se bisogna ammettere che nella carriera e nell'ascesa di un calciatore la fortuna gioca un ruolo importante così come l’aspetto mentale, che fa circa il 70 % del lavoro. In Serie A, infatti, il 3% sono fenomeni, il resto sono ragazzi che hanno la mentalità giusta, che vuol dire essere sveglio, furbo, rispettoso e sapersi rapportare con gli altri, oltre che impegnarsi sempre e comunque. Purtroppo però, i ragazzi di oggi stanno un po’ perdendo questi valori, spesso si attribuisce la colpa ai genitori, ma io credo che in realtà dovrebbe cambiare tutto l'ambiente calcistico e noi addetti ai lavori dovremmo essere i primi a dare l'esempio".