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A tutto Del Piero: “Conta la salute, il calcio non può decidere da solo. Allenamenti? Serviranno precauzioni e garanzie”

Le dichiarazioni rilasciate dall'ex numero 10, Alessandro Del Piero, a proposito dell'emergenza sanitaria globale legata alla diffusione del Covid-19

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Vivo in California, e non poter venire in Italia mi dà molto fastidio”.

Lo ha detto Alessandro Del Piero.  L'ex attaccante campione del mondo con la nazionale italiana nel 2006 - attuale opinionista di Sky Sport -, intervenuto ai microfoni di La7 nel corso della trasmissione “Otto e mezzo”, è tornato a parlare dell'emergenza sanitaria globale legata alla diffusione del Coronavirus, soffermandosi sulle differenze gestionali tra l'Italia e gli Stati Uniti.

“Stare in casa è difficile, ma non mi posso lamentare. La linea di Trump la conosciamo, è aggressivo e al limite dell'estremo. Ma penso che il suo percorso dalla sottovalutazione all'allarme totale è come quello che è successo in Europa. Se in questa situazione il calcio è marginale? Dipende dai punti di vista, magari lo è sempre stato. In Italia abbiamo tanta passione, ci sono tantissimi tifosi, ma la salute rimane la cosa più importante. Il mondo del calcio non può decidere da solo. Serviranno precauzioni e garanzie".

Chiosa finale sul possibile ritorno agli allenamenti in tempi relativamente brevi: “Bisogna trovare soluzioni ottimali per tornare ad allenarsi, ma serve anche aspettare le decisioni dei medici e dei governi. Alcune società hanno i dormitori, altre no. Si potrebbero rischiare altri futuri contagi. Non è facile da valutare, ma dopo la priorità della salute c’è quella dell’economia. E quella del calcio rappresenta una parte importante, non solo dal punto di vista economico ma anche per i tifosi. L’inizio sarà durissimo, sicuramente a porte chiuse, e andranno studiati bene formule e calendari. Sperando che si possa tornare alla normalità il prima possibile”, ha concluso Del Piero.