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A tutto Cassano: “Calcio e Coronavirus, dico la mia. Real Madrid? Ho gettato via una grande occasione”

Le dichiarazioni rilasciate da Antonio Cassano, ex giocatore di Inter e Real Madrid tra le altre: "Dobbiamo attendere la fine di questa pandemia"

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Prosegue la pandemia da Coronavirus.

In attesa di scoprire e capire le sorti del campionato di Serie A, Antonio Cassano, intervenuto ai microfoni di Sky Sport 24, ha detto la sua in merito all'emergenza sanitaria globale legata alla diffusione del Covid-19:"E' un momento complicato per tutti. Bisogna avere pazienza. In questa quarantena guardo partite del passato nel quale giocavo, oppure partite sudamericane. Mi mancano i motori e l’NBA. Dobbiamo attendere la fine di questa pandemia". 

L'ex giocatore del Real Madrid si è poi soffermato sulla sua carriera, e in particolare sull'esperienza con i Blancos: "Dopo Bari-Inter pensai che mi sarebbe cambiata la vita in tutti i sensi, e infatti andò proprio così. L'esperienza in giallorosso è stata speciale, ma ho fatto tantissimi errori. Devo ammettere che ho un po' buttato via la mia carriera da solo. Non mi allevano, litigavo con tutti senza un perché. Ho oltrepassato tante volte il limite- ha ammesso Fantantonio -. Il rammarico più grande? Sicuramente l'esperienza al Real Madrid. Ero nel club più importante della storia, avevamo una squadra incredibile. Le cose sarebbero dovute andare diversamente, invece ho gettato l'occasione più grande della carriera di ogni calciatore. Ho fatto troppi disastri.Capello? E' stato un allenatore speciale per me. Mi ha aiutato tantissimo sia a Roma che a Madrid, sono io che ho fatto poco per lui. Non sopporta le mancanze di rispetto e io a Madrid lo feci arrabbiare molto".

Chiosa finale sulla Sampdoria e il suo futuro: "Sampdoria? E' stato il periodo migliore della mia carriera. A Genova mi sono rimesso in gioco e in tre anni e mezzo abbiamo fatto qualcosa di straordinario. La gente mi amava e io amavo loro . Futuro Direttore Sportivo? Con Ferrero ne abbiamo parlato. Mi piacerebbe molto, ma ci siamo presi del tempo per riflettere. Ritorno a Bari? C'è stata la possibilità. Mi chiamò Paparesta, fui vicinissimo a ritornare nella mia città. Poi però non me la sentii. Ho ritenuto più giusto tornare alla Sampdoria. A volte penso ancora di tornare a giocare a calcio".