Il difensore del Palermo, Kristoffer Lund, ha raccontato in una recente intervista a Destination Calcio il suo percorso personale e professionale che lo ha portato a scegliere di rappresentare la Nazionale statunitense. Una scelta ponderata, motivata non solo da ambizioni sportive, ma anche da un forte legame con il progetto USA.


Le Parole
Palermo, Lund: “Ecco perché ho scelto gli USA. Il mio sogno? I Mondiali”
Non per la Coppa del Mondo, ma per un progetto ambizioso
Alla domanda se la prospettiva di giocare i Mondiali del 2026 abbia influito sulla sua decisione, il giovane calciato risponde con grande sincerità: “A dire il vero, no. Adesso è uno dei miei principali obiettivi raggiungere la squadra per il 2026, ma non è stato il motivo della mia scelta iniziale.”
Per Lund, rappresentare gli Stati Uniti è stata una vera opportunità: “Ho visto che era una Nazionale molto giovane, con un grande futuro. Inoltre, il calcio negli USA sta crescendo enormemente. Ho percepito che potevo far parte di questa evoluzione.”
Palermo come trampolino per la Nazionale
Il difensore sottolinea come il suo percorso con il Palermo sia stato fondamentale per accrescere la propria visibilità: "Sono arrivato qui da circa un anno e mezzo. Palermo è conosciuta in tutto il mondo. Se fai bene qui, puoi aprirti molte porte per il futuro".
Con l’arrivo di Mauricio Pochettino sulla panchina della Nazionale americana, Lund intravede nuove possibilità: "Avere una buona stagione a Palermo può sicuramente aiutarmi a guadagnarmi un posto stabile in Nazionale".
Legami con le stelle statunitensi della Serie A
Il 2002 rivela di avere ottimi rapporti con diversi giocatori americani che militano in Serie A: "Uno dei miei amici più stretti è Yunus Musah, che gioca a Milano. Parliamo spesso anche di calcio italiano con McKennie, Weah e Pulisic. È bello confrontarsi con loro e sapere che anche loro conoscono il valore e la storia del Palermo".
La cultura italiana e l’orgoglio di essere a Palermo
Durante l’intervista, emerge anche un lato più personale di Lund, che racconta con il sorriso alcune curiosità legate all’adattamento alla cultura italiana: "Con Musah ci sfidiamo a chi riesce a fare più gesti con le mani senza ripetersi! È divertente vedere come la cultura italiana ci abbia contagiati".
Riguardo all’accento, Lund ammette scherzosamente: "Preferirei avere un accento americano, ma il mio resta ancora un po’ danese. Mia madre mi parlava in inglese fin da bambino, ma io rispondevo sempre in danese".
Con grande umiltà e ambizione, L'esterno guarda avanti: "Il mio sogno è partecipare ai Mondiali del 2026 con gli USA. Ogni giorno lavoro duramente per dare il meglio con il Palermo e per farmi trovare pronto".
© RIPRODUZIONE RISERVATA