Parola a Gigi Buffon. Il pluridecorato portiere della Juventus e della Nazionale, ora ai box per infortunio, ha optato nella parte finale della sua strepitosa carriera per un romantico e suggestivo ritorno a Parma, atto d'amore e riconoscenza nei confronti del club crociato che lo ha lanciato nell'olimpo del panorama calcistico mondiale a soli diciotto anni. Con classe, carisma ed esperienza, il portiere ducale vuole contribuire al ritorno in Serie A dell'ambizioso club del patron Kyle Krause. Nel corso di un'interessante intervista concessa al format "Randio Anch'io- Lo Sport" in onda sulle frequenze di Rai Radio Uno, Buffon si è soffermato su varie tematiche calcistiche di stringente attualità.
L?INTERVISTA
Qatar 2022. Buffon: “Mondiale? Dico la mia. Tutto su CR7 e Juventus, Parma in B…”
MONDIALE - "È strano perché chiaramente la partecipazione emotiva è elevatissima di solito, mentre in questo caso no. Non capivo se questo era determinato dall'assenza dell'Italia o se è colpa della poca copertura mediatica dovuta al fatto che si sta giocando in inverno nel mezzo dei campionati. La cerimonia è stata bellissima. La partita è stata un po' più deludente, mi aspettavo di più dal Qatar. Però credo che facendo un'altra riflessione sulla loro partita, sono stati condizionati dalla responsabilità. Secondo me sono più forti rispetto a quello che si è visto ieri. La non abitudine a disputare certi eventi, con lo stadio pieno, può averli condizionati. Ronaldo e il Manchester United? Non scendendo nei dettagli perché nei dettagli dei rapporti bisogna veramente conoscere ogni tipo di dinamica, mi soffermo a quelli sportivi e posso dire che uno come Cristiano ha la capacità e quella rabbia sportiva, quell'orgoglio del campione che gli permetterà di trovare uno spazio da protagonista anche in questo Mondiale. Stava pensando a questa Coppa del Mondo già da tempo ed essendo una persona molto concreta che vive di queste sfide, penso che Cristiano vada preso con le molle quando ci sono queste competizioni".
INFORTUNIO - "Sto bene, il mese scorso ho avuto un brutto infortunio che mi terrà fuori un'altra ventina di giorni. La lesione si è ridotta molto e penso che entro metà dicembre mi potrò riaggregare con la squadra. C'è bisogno di dare una bella spinta da gennaio fino a maggio ma la squadra sta andando bene".
CAMERUN E IRAN - "Da sempre l'ho tifata come seconda squadra, fin dai mondiali dell'82 per poi trovare questa consacrazione nel '90 quando fu la vera sorpresa del Mondiale italiana. Ci sono stati diversi giocatori che mi sono entrati nel cuore, so l'intera rosa del 1990 a memoria. La presenza dell'Iran la reputo giustissima perché lo sport deve essere meritocratico e loro si sono meritati sul campo questa occasione. Se poi questa partecipazione diventa anche un modo per lanciare anche dei segnali di umanità collettiva, ben venga la cosa. Lunga vita al coraggio dei giocatori dell'Iran".
JUVENTUS - "La Juve, secondo me, quando ripartirà il campionato, sarà una squadra da tener d'occhio perché con la rosa al completo, la Juve può fare paura. Adesso parlare di una rimonta in campionato mi sembra fuori luogo, perché per dar modo dovrebbero accadere due cose difficili: la prima è che la Juve dia continuità agli ultimi risultati, l'altra è che il Napoli si inceppi e vedendo la squadra di Spalletti nei primi 4-5 mesi sembra una macchina perfetta. È chiaro che l'abitudine di stare in queste posizioni, ricopra un ruolo fondamentale. Ma penso che nella testa di Spalletti e in quella dei suoi calciatori ci sia una gioia che altre volte non ho visto".
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