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L'INTERVISTA

Italia, Spalletti: “Si viene in Nazionale per vincere l’Europeo, non a Call of Duty”

Spalletti
Le dichiarazioni di Luciano Spalletti, commissario tecnico della nazionale italiana di calcio, in vista del delicato Europeo 2024 in Germania.
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Parola a Luciano Spalletti. Il commissario tecnico dell'Italia - ai microfoni de "La Gazzetta dello Sport" - ha rilasciato una bellissima e toccante intervista con vista netta sull'Europeo 2024, in programma in Germania la prossima estate. Di seguito, le parole dell'ex allenatore di Napoli, Inter e Roma tra le altre: "Abbiamo guadagnato la qualificazione, meritandola. Siamo stati coerenti nelle scelte e nel giocare un calcio propositivo, senza mai abbandonarlo. Ma dobbiamo essere più bravi a mantenerlo per tutta la durata delle gare: non ci siamo ancora riusciti. Ci sono state tante diverse difficoltà e superarle tutte con disinvoltura non era facile. Alcune in campo, dove abbiamo affrontato squadre forti come Inghilterra e Ucraina. Alcune fuori dal campo: in tre raduni per due volte sono venuti a prenderci giocatori dentro il ritiro".

Lei parla spesso di lavoro, valori, applicazione, professionalità, rispetto dei ruoli propri e altrui. "Perché si parte da lì. Quella è la base su cui poi si deve aggiungere il talento. Maglia, valori, orgoglio, responsabilità, non sono parole che uso a caso, anche se qualcuno deve averlo pensato... Alcuni giocatori devono aver creduto che Spalletti abbaia e poi non ha i dentini, invece si sbagliano e ora ci sono delle cose che vanno messe in chiaro. Da qui in avanti le Playstation le lasciano a casa e non le portano più. Glielo invento io un giochino a cui pensare per distrarsi la notte. Vengono da me e gli do i compiti da fare la sera se non sono bastati quelli di giorno. Perché in Nazionale si sta sul pezzo, concentrati, non si cazzeggia. Ripeto lo slogan degli All Blacks, “Niente teste di ca... qui".

Oltre alla Playstation i giocatori devono lasciare altro a casa? I cellulari nello spogliatoio sono ammessi? "I cellulari devo sopportarli, ma non possono essere tenuti sul lettino dei massaggi e durante le cure. Ho parlato di videogiochi perché ci sono state cose che NON mi sono piaciute e il “non” la prego di scriverlo in maiuscolo. Voglio far rivivere i raduni e i ritiri di un tempo: vecchie abitudini e atmosfere. Cose semplici e sane. E Buffon in questo mi aiuterà. Se la modernità è giocare alla Playstation fino alle 4 di mattina quando c'è la partita il giorno dopo, allora questa modernità non va bene. Viviamo in un mondo che poco incentiva il duro lavoro, il sudarsi le cose: i ragazzi di oggi preferiscono mettere una foto su Instagram con il capello fatto piuttosto che abbassare la testa e pedalare. Questi non sono i valori che la mia Italia deve trasmettere. Si viene in Nazionale con gli occhi che ridono e con il cuore che batte e ci si sta come un branco di lupi che vanno in fila indiana per spingere il compagno davanti e non lasciare nessuno indietro. Gli italiani chiedono una Nazionale cazzuta e responsabile, solida e spavalda. Si viene in Nazionale per vincere l’Europeo non per vincere a Call of Duty (un videogioco, ndr )".

 

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