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Italia, il ricordo di Lippi: “Riguardo sempre la finale del 2006. Vi svelo perché Grosso calciò l’ultimo rigore”

BERLIN - JULY 9:  Fabio Grosso of Italy celebrates scoring the winning penalty in a penalty shootout at the end of the FIFA World Cup Germany 2006 Final match between Italy and France at the Olympic Stadium on July 9, 2006 in Berlin, Germany.  (Photo by Alex Livesey/Getty Images)

L'ex ct di Italia e Cina ha svelato perché fu l'ex terzino di Palermo e Juventus a calciare l'ultimo rigore nella finale dei Mondiali del 2006

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Un momento che ha segnato la storia del calcio italiano.

Il 9 luglio del 2006 è una data che resterà per sempre impressa nella mente di tutti gli italiani: in quella calda serata estiva, sul campo dell'Olympiastadion di Berlino l'Italia batteva la Francia ai calci di rigore diventando Campione del Mondo per la quarta volta nella storia azzurra. Una serata che ha segnato una delle generazioni più forti e talentuose del nostro calcio, con giocatori dalla classe immensa come Francesco Totti, Alessandro Del Piero e Andrea Pirlo, per citarne alcuni tra tutti quelli che conquistarono la Germania nel lontano 2006.

Resterà per sempre indelebile in particolare l'esultanza di Fabio Grosso dopo aver realizzato il tiro dagli undici metri decisivo: l'ex terzino del Palermo infatti corse senza meta verso l'altro lato del campo emulando inconsciamente l'urlo più famoso del calcio italiano, ossia quello di Marco Tardelli dopo la sua rete realizzata nel 1982 in finale contro l'Argentina.

A commentare quella magica e indimenticabile notte è intervenuto l'uomo che guidò gli Azzurri verso la vittoria del Mondiale, ossia l'ex ct Marcello Lippi, che durante la trasmissione "Un giorno da pecora" ha spiegato perché scelse di affidare a Grosso il tiro dal dischetto decisivo. Queste le sue parole: "I più bravi erano già stati designati e mi venne in mente che Grosso aveva provocato il rigore con l'Australia al novantesimo, e aveva segnato contro la Germania allo scadere del secondo tempo supplementare. Così gli dissi: il quinto lo batti tu, sei l'uomo degli ultimi minuti. Lui mi disse: 'ma come, io?'... La rivedo spesso, l'avrò rivista una ventina di volte. Finisce sempre bene per noi...".