La complessità di gestire il GOAT.
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Argentina, Scaloni “normalizza” Messi: “Lui allo stesso livello degli altri, siamo riusciti a non distinguerlo”
Il ct dell'Argentina ha parlato del modo in cui ha deciso di gestire la presenza di Lionel Messi
Con la vittoria del sesto Pallone d'oro della sua carriera, Lionel Messi ha certificato ancora una volta, come se ce ne fosse stato il bisogno, di essere uno dei giocatori più forti nella storia del calcio, se non il migliore di sempre. La presenza della Pulga sia al Barcellona sia con la maglia dell'Argentina comporta una serie di problematiche legate alla sua gestione, dal momento che è praticamente impossibile non schierarlo dal primo minuto e che la sua importanza potrebbe influire anche sulle dinamiche fuori dal campo, ossia dentro lo spogliatoio e durante le sessione di allenamento.
Un argomento molto delicato di cui ha parlato anche Lionel Scaloni, ct dell'Argentina, che ai microfoni del sito ufficiale dell'AFA ha parlato della sua volontà di "normalizzare" Messi fuori dal campo, in modo da non creare differenze e disequilibri con gli altri membri della squadra e di conseguenza evitare il verificarsi di possibili "malumori".
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Queste le sue dichiarazioni: "Per noi, lo staff, e per i suoi compagni di squadra, Lionel Messi è soltanto un altro giocatore, un altro uomo. Siamo riusciti a non distinguerlo dal resto del gruppo fuori dal campo. Ci fa sentire orgogliosi perché lui e i suoi compagni di squadra lavorano duramente ogni giorno per forgiare quello che vogliamo essere. Siamo soddisfatti. Vogliamo che ognuno fuori dal campo sia libero di essere sé stesso. Non vogliamo che qualcuno sia sopra gli altri, poi ci dirà tutto quello che succederà sul terreno di gioco. Penso che finché manterrà il suo livello attuale e resterà al Barcellona, giocherà con l'Argentina e nell'undici titolare. Se lui è felice, lo siamo anche noi".
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