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Sassuolo, Cannavaro risponde agli insulti dei napoletani: “Sono un professionista, non potevo spostarmi”

Sassuolo, Cannavaro risponde agli insulti dei napoletani: “Sono un professionista, non potevo spostarmi”

Il difensore napoletano del Sassuolo frena la corsa al secondo posto del Napoli che lo definisce sul proprio sito 'core ‘ngrat'. Ecco le sue dichiarazioni.

Mediagol28

Una domenica difficile per Paolo Cannavaro, napoletano doc, che ieri, nel 33esimo turno di campionato, ha affrontato il 'suo Napoli'. Il difensore del Sassuolo è stato uno dei migliori in campo e nel finale di gara ha anche evitato la sconfitta della sua squadra, salvando con un colpo di testa una conclusione di Dries Mertens a portiere battuto.

Un'azione incriminata e contestata da molti tifosi del Napoli che hanno chiesto a gran voce il calcio di rigore: negli ultimi sgoccioli del match il portiere del SassuoloConsigli, esce male, Mertens indirizza di testa nella porta vuota, ma Cannavaro salva i suoi. Il movimento del braccio porta il Napoli a chiedere il rigore, ma il difensore devia di testa, con l'arbitro di porta Pinzani che aiuta Damato ed evita il rigore. A fine partita non sono mancati, però, gli insulti a Cannavaro che gli sono stati postati sui suoi profili social da tanti tifosi napoletani. Insulti ai quali l'ex azzurro ha così risposto attraverso le colonne de 'Il Mattino': "La gente napoletana è arrabbiata con me ma sono un professionista, che cosa dovevo fare? Mi dispiace che proprio io ho dovuto frenare il Napoli nella corsa alla Champions. Per la prima volta in carriera ho finito una partita con i crampi perché il Napoli è una squadra straordinaria, spettacolare, come poche in Italia, Il sito del Napoli mi ha definito core ‘ngrat e mi spiace… non lo sono… sono solo uno che fa il proprio dovere. L’ho sempre fatto e continuerò a farlo. Il Napoli può ancora prendere la Roma, il campionato non è finito qui. Certo, hanno un buon vantaggio ma i miei ex compagni non devono mollare. Sono in grande condizione, la strada è lunga e sarebbe un peccato non provarci fino alla fine”.