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NAPLES, ITALY - JANUARY 12: Luciano Spalletti speaks at a press conference of Napoli on January 12, 2023 in Naples, Italy. (Photo by SSC NAPOLI/SSC NAPOLI via Getty Images)
Parola a Luciano Spalletti. Il tecnico del Napoli ha parlato ai microfoni di Dazn, in seguito al successo interno ottenuto dal club partenopeo in casa contro la Roma, grazie alle reti di Giovanni Simeone e Victor Osimhen, che hanno consegnato l'ennesimo slancio in ottica scudetto alla formazione azzurra. La squadra del mister ex Inter e Roma tra le altre, è riuscita a terminare le prime venti giornate a quota 53 punti, andando ben oltre le aspettative estive Di seguito le parole dell'allenatore toscano sull'ottenimento dell'intera posta in pallio tra le mura del Diego Armando Maradona: "Queste partite le vinci se fai vedere di essere determinato a vincere dal magazziniere fino all'ultimo della panchina. Poi sono partite complicate, ma chi è entrato ha dimostrato che la partita la stava giocando già in panchina. Questa è una qualità fondamentale della nostra squadra, non porti tutti a questa intensità se non hai tutti dentro il lavoro quotidiano, tutti vogliosi di giocare col compagno e non di giocare per rubargli il posto".
Di Lorenzo va molto dentro il campo, può spiegarcelo? "E' un po' frutto delle caratteristiche dei giocatori che abbiamo a disposizione. E poi tenendoli dentro il campo tu inizi a palleggiare a destra e poi se riesci a trovare il terzino e il centrocampista di sinistra non fanno più in tempo a scalare... Noi abbiamo avuto poco coraggio nella costruzione e nel giropalla, di solito abbiamo più qualità e loro hanno avuto agevolazione nel montarci addosso e nel creare parità numerica. Poi Osimhen l'abbiamo servito male e non è stato bravissimo nel prendere gli spazi".
Però il gol è stato clamoroso "Bellissimo. C'è qualità tecnica, c'è personalità. Lui ha davvero una botta incredibile, ha la fucilata. E' un giocatore forte fisicamente e diventa difficile andargli addosso e pensare che lui non accetti in contrasto, lui la scatola della partita la riempie tutta. E' un calciatore importante".
Non era da tutti toglierlo "Non si può sempre far giocare i soliti dimenticando il lavoro settimanale e l'impegno degli altri. Bisogna tener conto anche della voglia e del lavoro degli altri, di tutti. Altrimenti non si sarebbe allenatori completi. A inizio anno quando Osimhen è mancato per infortunio, Raspadori e Simeone ci hanno permesso di superare il turno di Champions League. Con le cinque sostituzioni chiunque può essere sostituito e chiunque può determinare".
Cosa ha regalato a Mourinho? "Un pulcinella".
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