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IL CASO

Napoli, legale De Laurentiis: “Noi sereni, il patron è all’estero. I magistrati…”

De Laurentiis
L'avvocato del patron del Napoli, Aurelio De laurentiis, Fabio Luigi Fulgeri, si è espresso in merito alla posizione del suo assistito, indagato per falso in bilancio, e del club, dopo l'inchiesta per falso in bilancio legata all’affare Osimhen

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Dopo il blitz della Guardia di Finanza con le perquisizioni scattate ieri a Castel Volturno, Roma e nella sede del Lille e l'accusa da parte della procura di Napoli per il presidente, Aurelio de Laurentiis e altri quattro esponenti del consiglio di amministrazione del club azzurro, indagati per falso in bilancio nell'ambito del trasferimento di Victor Osimhen, il legale del patron della società campana, Fabio Luigi Fulgeri, è intervenuto ai microfoni di Radio Marte in merito alla posizione del Napoli e di Aurelio De Laurentiis, dopo l'inchiesta per falso in bilancio legata all’affare Osimhen. Di seguito le dichiarazioni dell'avvocato dell'imprenditore cinematografico.

LA SITUAZIONE - "Direi che la società è assolutamente serena. Come ben sapete la vicenda è stata trattata in sede di giustizia sportiva e ci ha dato un esito favorevole in due circostanze. Il presidente De Laurentiis attualmente non è in Italia. Noi come legali siamo sereni. Sono ipotesi di reato che sono collegate alla possibilità che alcune poste in particolare quelle relative all’acquisto di Osimhen e dei 4 calciatori non sarebbero corrette nei valori perché l’operazione sarebbe in ipotesi almeno in parte non reale, oggettivamente inesistente. C’è grande serenità anche nei confronti dei magistrati che sono persone molto serie e competenti e quindi anche la magistratura ordinaria saprà valutare con la necessaria competenza e serenità la realtà delle cose così com’è stato fatto in sede sportiva".

I TEMPI . "Non credo che verranno ascoltati presidente e calciatori perché sono questioni documentali, poi sono valutazioni che lasciamo ai magistrati. Tendenzialmente queste sono questioni che non si risolvono in un mese o in un paio di mesi. Perché le indagini della magistratura sportiva sono autonome rispetto a quelle della magistratura ordinaria. Quindi i tempi dipendono dalla polizia giudiziaria e dal magistrato che vuole valutare le cose. Come esperienza credo che questa vicenda durerà minimo sei mesi. I fatti sono quelli, non c’è nulla di nuovo, al di là del procedimento a carico dei vertici del Lille, questa è l’unica ‘novità’. Speriamo che termini nello stesso modo del giudizio sportivo".

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