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NAPOLI

Napoli, De Laurentiis: “Serie A falsata dal Covid, chiedo una cosa a Draghi “

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Il patron del Napoli, Aurelio De Laurentiis rompe il silenzio stampa del club partenopeo nel giorno della presentazione del nuovo progetto tecnico targato Spalletti

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Il Napoli rompe oggi il lungo silenzio stampa iniziato lo scorso 21 febbraio. Il presidente Aurelio De Laurentiis ha parlato ai media per illustrare il nuovo progetto dei partenopei dopo la scelta di puntare su Luciano Spalletti come nuovo allenatore che eredita la panchina di Rino Gattuso. Di seguito le dichiarazioni del patron partenopeo.

LE DIFFICOLTA' DEL COVID-19 -"Sono stati momenti difficili questi del Covid-19, che non ci aspettavamo, ci ha colti impreparati. Nello scorso campionato avere questo problema nel mese di marzo, dover ritardare la fine del campionato stesso non avendo lo spazio e il tempo che si è conclusa quest'anno dove ognuno pensa ai propri egoismi. Io avevo detto, visto che c'era il Coronavirus, che non aveva senso programmare i campionati europei. Ci hanno costretti, non avendo potuto fare un ritiro vero ed un mercato vero, dobbiamo fare la corsa per creare degli assist agli istituzionalisti? A quelli che stanno nel calcio senza investire denaro, invece di essere al nostro servizio per tutelarci ci creano problemi non da poco".

PRIORITA' ALLA SPETTACOLARITA' DELLO SPORT -"Leggevo del problema del Premier inglese, che ha castigato i protagonisti della Superlega, ma variante o non variante si accorda la finale a Londra con gli spettatori. Una settimana prima del lockdown mi è stato chiesto di giocare in Spagna, dissi ma come facciamo a muoverci, e mi dissero di arrivare a Parigi e poi spostarci in pullman. E' più importante una partita che la salute dei popoli? Tra poco pubblicheremo i calendari, ma chi ci garantisce? Io lo chiederei a Draghi, ma deve prendere atto che ci sono più di 30mln di italiani che trovano nel calcio una valvola di sfogo, l'80% di loro, ovvero 24 sono uomini che lavorano per il paese, allora perché tu ti disinteressi completamente al mondo del calcio che è una valvola di sfogo importante? Hai una grande credibilità in Europa, perché non convinci i tuoi colleghi a resettare tutte le partenze dei campionati posticipandone l'inizio ad una data per avere più serenità vaccinale? Perché in Europa non è nata una obbligatorietà ai vaccini e sento tanta gente che non vuole vaccinarsi. Perché Draghi trascura il primo sport italiano?. Nel calcio nessuno ha mai fatto nulla! Sono quarant'anni che c'è una legge sbagliata, si dice sempre ci deve pensare il governo ma il governo non fa nulla".

SU NAPOLI-VERONA E GLI ULTIMI MESI - "Se ho qualcosa da rimproverarmi? Rimproverarsi e rimproverare è la strada più facile. Una volta che rompi qualcosa, i cocci si vedono sempre. Con il Covid le partite sembrano quasi giocate in un acquario, dove questa impetuosa presenza fonica delle voci degli allenatori sembrano stordenti. Quando non hai nessuno sugli spalti tu hai la libertà di condurre il gioco dalla panchina. Rimproverarmi qualcosa? Non credo, è stato un campionato falsato per tutti. Poi si potrebbero avere cattivi pensieri se facessi dietrologia, ma io non ne faccio dietrologia. Nell'intervallo di Napoli-Verona sono andato negli spogliato per suonare la carica e mi sono sentito quasi rilassato dopo la rete del vantaggio. Non mi ha fatto altrettanto piacere vedere nei successivi minuti il pareggio. Sai, arrivi alla fine di un campionato così negativo e complesso, dove anche il risultato degli altri conta, dove sei già stato bastonato durante l'anno in delle partite in cui forse meritavi di più. Poi c'è l'episodio del Cagliari che già ci aveva creato dei patemi d'animo, quindi voglio dire che non ho nulla da recriminare. Ripeto, è stato un campionato molto falsato. Abbiamo fatto un assist agli europei, senza sapere nemmeno se si potesse girare per l'Europa. Vorrei tanto che alcuni colleghi direbbero 'Aurelio hai ragione, convinciamo 7/8 squadre a non partire".