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Koulibaly: “Higuain alla Juve? Al suo posto non l’avrei fatto. Differenze Benitez-Sarri…”

Koulibaly: “Higuain alla Juve? Al suo posto non l’avrei fatto. Differenze Benitez-Sarri…”

L'intervista al difensore senegalese del Napoli: "Tutti fanno ciò che vogliono nella propria carriera".

Mediagol40

Sabato 12 novembre, al Peter Mokaba Stadium di Polokwane, con il suo Senegal affronterà il Sudafrica nella seconda giornata del girone D di qualificazione ai prossimi Mondiali.

Kalidou Koulibaly è concentrato sulla sfida che vale una porzione di passaggio del turno, e intanto non dimentica le vicende di casa Napoli. In un'intervista rilasciata a So Foot, il centrale richiestissimo in sede di mercato ha così parlato di Gonzalo Higuain e della decisione presa in estate dal Pipita.

"Cosa penso della situazione che ha coinvolto Gonzalo Higuain? E' stata una sua scelta, tutti fanno ciò che vogliono della propria carriera. Quello che è stato strano, però, è che sia andato via senza dire niente. Al suo posto non l'avrei fatto", ha detto il classe '91 che si è dunque espresso su altre tematiche, a cominciare dalla sua crescita in azzurro. "Questi due anni sono passati davvero in fretta. Sono arrivato qui che avevo solo ventidue anni, ed il vantaggio di avere quell'età è quello di essere nel pieno della forma fisica. Sarri è un maniaco della tattica. Con lui sono progredito molto, attraverso i suoi metodi di lavoro per la difesa. Lui organizza sessioni di allenamento esclusive per i difensori, e ciò permette a noi di migliorarci molto. Francamente, non ha niente a che fare con la preparazione che facevamo con Benitez, anche se non mi pento dei suoi metodi".

Champions League -"Giocarla è un onore: è quello che sognavo da bambino. In più abbiamo una possibilità di passare il turno perché nel nostro girone non c'è una chiara favorita: ci gestiremo al meglio per arrivare alla fase ad eliminazione diretta, che il club non raggiunge da più di quattro anni - ha aggiunto -. La nostra tifoseria è molto calda e passionale, riflette lo spirito della città. Il San Paolo vive il calcio, e per una competizione come la Champions League le emozioni sono state moltiplicate per dieci".

Via i cliché -"La mia prima impressione di Napoli? All'inizio sentivo dire i soliti cliché, vale a dire 'C'è la mafia, è una città sporca, è un enorme bordello', ma quando sono arrivato qui la mia visione è cambiata. La città è bellissima e mi piace: amo camminare sul lungomare con mia moglie e mio figlio, i napoletani sono molto disponibili, amano la vita. Sono stato accolto bene da tutti", ha sottolineato Koulibaly.

Differenze -"Rispetto alla città di Saint-Dié-des-Vosges, a Napoli c'è un'atmosfera diversa, sia allo stadio che per le strade. A Saint-Dié-des-Vosges è tutto più calmo (ride, ndr)".

Qualità -"Da difensore cosa pensi quando ti tocca marcare un grande attaccante? "Francamente, non penso tantissimo. Lo marco, e questo è tutto. Non ho paura di nessuno. Nel calcio moderno credo che ci siano pochi calciatori con i piedi poco educati. Io sempre provo a migliorare la mia tecnica, perché di costituzione sono forte fisicamente. Essendo a conoscenza di questa mia dote, quando ho il pallone provo a giocarlo nel modo giusto. La mia veronica contro la Roma? Quello fu un gesto davvero istintivo (ride, ndr)".

Nazionale -"Didier Deschamps, ct della Francia, provò a convocarmi non sapendo che avevo deciso di giocare per il Senegale? Quando sentimmo questa cosa, ero a casa con i miei amici. Ridemmo molto, ma il suo fu un piccolo errore. Prima di allora, non avevo mai avuto contatti con la nazionale francese. Come è nata la scelta del Senegal? Il selezionatore Aliou Cissé mi chiamò e mi disse che aveva bisogno di me. Io chiesi un po' di tempo per pensare sul fatto che fosse una scelta importante. Ci ho messo diversi mesi, ma alla fine ho aperto le porte al Senegal con orgoglio".