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Codesal e la finale di Italia 90: “Maradona tra le peggiori persone conosciute in vita mia”

ROME, ITALY - JULY 8: Diego Maradona (L) of Argentina and Guido Buchwald of Germany battle for the ball during the World Cup final match between Argentina and Germany at the Olympic Stadium on July 8, 1990 in Rome, Italy. (Photo by Bongarts/Getty Images)

L'arbitro della finale dei Mondiali di Italia 90 ha raccontato del comportamento di Maradona durante la sfida tra Argentina e Germania

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Il ricordo di Edgardo Codesal.

La finale dei Mondiali giocati in Italia nel 1990 è passata alla storia come una delle partite meno avvincenti nella storia della competizione iridata. La Germania e l'Argentina non riuscirono a mettere in scena una sfida spettacolare, e dopo 83 minuti i tedeschi riuscirono a vincere la Coppa del Mondo grazie al calcio di rigore causato dal fallo di Sensini su Voller e trasformato da Andreas Brehme.

Trent'anni dopo quella partita, l'arbitro Edgardo Codesal è ritornato a parlare delle polemiche ricevute in campo da parte dei giocatori argentini, concentrandosi e attaccando in particolar modo Diego Armando Maradona. Queste le sue parole ai microfoni di Radio 1010:

"Ricordo che lo stadio fischiò l’inno argentino. E dissi a Maradona di rilassarsi. Gli consigliai di non perdere la testa, di mostrare che tipo di giocatore fosse, di essere il migliore del mondo, ma lui non sembrava aver capito. Quando ho estratto il rosso per Monzòn, Diego mi si è avvicinato dicendomi che era consapevole di essere vittima di una rapina. Mi ha detto che la FIFA mi aveva mandato per derubarli, per far sì che non vincessero quella partita. Avrei potuto espellerlo, ma ho pensato che era la finale di un Mondiale e che avrei dovuto usare il buonsenso con il migliore giocatore del mondo. Come giocatore, ha tutto il mio rispetto e ammirazione. Nella sfida contro l’URSS ero il quarto uomo. L’ho visto fasciarsi una caviglia divenuta grossa come un melone e poi essere il migliore in campo. Gli ho visto fare cose fantastiche. Come persona però è tra le peggiori conosciute in vita mia".

A trent'anni di distanza l'arbitro messicano non sembra avere rimorsi per il rigore fischiato: "Non ho molti dubbi. Sensini tocca con la coscia destra Voller e poggia anche il suo avambraccio sulla vita dell’attaccante tedesco. L’attaccante può anche accentuare la caduta, ma c’è comunque una mancanza da parte del difensore. Con o senza VAR, 30 anni fa o fra 30 anni, emetterei ancora un fischio. Sensini  non ha mai nemmeno toccato la palla. In campo era assolutamente sicuro. Non avevo giocatori che potessero ostacolarmi".