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L'era Mirri

Palermo, da Pergolizzi a Baldini: numeri e risultati degli allenatori dell’era Mirri

Palermo Mirri
Sono quattro gli allenatori che si sono avvicendati nel Palermo di Dario Mirri

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A cura di Nicolò Cilluffo

Un percorso costellato di vittorie, sconfitte e... promozioni. Il progetto triennale targato Dario Mirri giunge al capolinea, dopo due storici salti di categoria che hanno permesso al Palermo di riabbracciare la Serie B. E' ufficiale, infatti, la cessione dell'ottanta percento delle quote del club rosanero al City Football Group. La prestigiosa e facoltosa holding che fa capo allo sceicco Mansour, proprietaria del Manchester City e di altri dieci club su scala mondiale, ha stretto i tempi e chiuso l'operazione che vedrà inglobare la società di viale del Fante nella propria galassia manageriale e finanziaria.

Il 24 luglio 2019 l'allora sindaco del capoluogo siciliano, Leoluca Orlando, assegna il titolo sportivo del Palermo Calcio ad Hera Hora S.r.l. del binomio formato da Dario Mirri e Tony Di Piazza. RinaldoSagramola viene disegnato come amministratore delegato e Renzo Castagnini scelto per ricoprire l'importante e delicata mansione di direttore sportivo. Il tandem dirigenziale individua nel profilo di Rosario Pergolizzi l'identikit idoneo alla ripartenza rosanero. Un palermitano di nascita, profondamente legato alla culla materna e visceralmente attaccato alle proprie origini.

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L'obiettivo del tecnico classe 1968 è quello di riportare il Palermo nel calcio professionistico. Un'impresa affascinante, destinata a restare negli annali della storia del club siciliano. Il ds Castagnini convince diversi calciatori di ben altra categoria a sposare l'intrigante progetto. Accardi non abbandona la nave che affonda e si lega al nuovo Palermo con un contratto triennale. Pelagotti, Santana, Lancini, Crivello, Floriano (approdato in Sicilia a gennaio), Sforzini, per citare alcuni nomi. Profili di spessore, in grado di far fare alla compagine di Pergolizzi il salto di qualità. Un mix di esperienza e freschezza, con la presenza in organico di giovani talentosi come Lucca, Felici e Silipo.

Il Palermo domina e vince il primo campionato dell'era Covid-19, stoppato bruscamente per l'onda d'urto della stessa pandemia. Venti vittorie, tre pareggi e tre sconfitte che permettono alla squadra dell'attuale coach della Primavera dell'Ascoli di raggiungere l'obiettivo. Il Girone I della Serie D 2019/2020 si interrompe definitivamente, dunque, a causa della diffusione repentina del Covid-19. La ventiseiesima giornata sarà ricordata come l'ultima partita del Palermo in D con la vittoria sul Nola grazie al gol di Felici e alla tripletta di Floriano. Prima promozione dell'era Mirri, portata in dote dal carisma di Pergolizzi abile a far coesistere in un perfetto assemblaggio giovani e calciatori più esperti.

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Il Palermo riabbraccia il calcio professionistico. Il tandem dirigenziale sceglie un allenatore navigato ed esperto quale Roberto Boscaglia per continuare la scalata verso l'Olimpo del calcio italiano. L'inizio dell'avventura dell'ex Trapani sulla panchina rosanero è tutt'altro che idilliaco. Nelle prime otto giornate il Palermo colleziona una vittoria, tre pareggi e quattro sconfitte. L'organico viene falcidiato dal Covid-19 e la squadra di Boscaglia disputa il primo derby stagionale contro il Catania con soltanto undici calciatori a disposizione, più l'allora terzo portiere Matranga in panchina. Il silenzio surreale a far da cornice ad un Renzo Barbera completamente deserto per disposizioni volte al limitare il contagio.

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Dal derby d'andata al derby di... ritorno. Il Palermo di Boscaglia - dopo il pareggio contro la franchigia etnea - ottiene sette vittorie, cinque sconfitte ed altrettanti pareggi. Un rendimento altalenante che non consente ai rosanero di restare in linea con le aspettative del club. A risultare fatale per il tecnico gelese è la sconfitta di misura rimediata il 27 febbraio 2021 contro la Viterbese. La dirigenza esonera Boscaglia e compie una scelta sorprendente. L'eterno vice dello stesso Roberto, Giacomo Filippi, viene promosso alla guida tecnica della prima squadra nel momento topico della stagione. Non banale l'esordio del coach di Partinico che espugna per zero a uno il Massimino di Catania grazie ad una perla balistica di Mario Alberto Santana. Un giocatore sensazionale, con la sua classe sopraffina a dare il via al nuovo corso targato Filippi.

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Il Palermo chiude la regular season al settimo posto in classifica, frutto dei cinquantatré punti complessivamente raccolti da Boscaglia e Filippi. Nonostante l'abilità di quest'ultimo a toccare i tasti giusti nel finale di stagione, il club di Mirri dice addio al sogno promozione nel primo turno Nazionale dei playoff di Serie C contro l'Avellino allora allenato da Piero Braglia.

Non semplice ripartire dopo una grande delusione. Il Palermo sceglie di farlo provando a dare continuità a quanto di buono fatto da Filippi nel finale dell'annata precedente. L'ex vice di Boscaglia viene confermato - quanto meno inizialmente - sulla panchina rosanero e il ds Castagnini allestisce una squadra con l'obiettivo di conquistare la tanto ambita promozione in Serie B. Il profondo solco lasciato dalla partenza di Lorenzo Lucca verrà colmato dall'arrivo di Matteo Brunori. L'attaccante italo-brasiliano si rivelerà l'arma in più del Palermo, con i suoi pesanti ventinove gol complessivi messi a segno tra campionato e playoff. La squadra viene rimpinguata con tasselli d'esperienza come il centrocampista Jacopo Dall'Oglio e con giovani di prospettiva come Alessio Buttaro ed Edoardo Soleri.

La stagione della compagine siciliana inizia a San Gregorio Magno. Un ritiro per fare gruppo, con lo scopo di presentarsi ai nastri di partenza del torneo di Serie C nella miglior condizione di forma possibile. Il campionato della squadra di Filippi parte col piglio giusto, con la vittoria all'esordio contro il Latina grazie ai gol di Floriano e Soleri. Pareggio nel derby con l'ACR Messina, ko pesante a Taranto. Poi otto vittorie, un pareggio e due sconfitte che permettono a De Rose e compagni di restare sulla scia della capolista Bari.

Domenica 19 dicembre 2021 al Renzo Barbera va in scena lo scontro diretto tra le due squadre con i Galletti che hanno un vantaggio di cinque lunghezze rispetto ai rosanero. Il big match termina per zero a zero, lasciando qualche scoria di troppo. La sensazione è che - nonostante il buon trend in termini di risultati conseguiti da Filippi - manchi qualcosa che faccia sbocciare a pieno il gruppo squadra. A risultare letale per il tecnico di Partinico è la sconfitta di Latina prima della pausa natalizia. Un ko che farà da preludio alla seconda parte di stagione, con la dirigenza che sceglie Silvio Baldini per rivitalizzare prettamente dal punto di vista mentale e caratteriale ogni singolo calciatore in organico.

Il resto è storia. Una storia a tinte rosanero, scritta dai protagonisti di una cavalcata straordinaria culminata con la promozione in Serie B, a seguito della vittoria nella finale dei playoff di Serie C contro il Padova di Massimo Oddo. Un percorso costellato di difficoltà di ogni sorta, una strada piena di buche. Tempo, predisposizione al lavoro e sacrificio. Baldini fa cambiare pelle al Palermo, risvegliando dal torpore la passione nei confronti della squadra della propria città. Quattro sold-out di fila ai playoff, a testimonianza del legame ritrovato tra la piazza e la squadra. Una promozione fortemente voluta da Baldini, al quale il destino ha dato un'opportunità diciotto anni dopo il brusco esonero di Maurizio Zamparini. Non ha mai smesso di crederci Silvio, anche quando le cose non andavano per il verso giusto. Hanno avuto la capacità di mettere in campo quanto trasmesso dal proprio allenatore i giocatori del Palermo. Fame, vis agonistica. Il gruppo davanti al singolo, perché è soltanto così che possono essere scritti pezzi di storia.

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