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Taarabt: “Il Milan mi ha massacrato. Io e Balotelli? Siamo simili, abbiamo bisogno d’affetto…”

Taarabt: “Il Milan mi ha massacrato. Io e Balotelli? Siamo simili, abbiamo bisogno d’affetto…”

Il giocatore marocchino tornerà oggi pomeriggio a San Siro da avversario con il Genoa: in vista della sifda ha raccontato la sua esperienza in rossonero

Mediagol97

Una parentesi della propria carriera, tra croce e delizia.

Così si può sintetizzare il periodo in cui Adel Taarabt, fantasista marocchino oggi in forza al Genoa, ha militato nel Milan, squadra che affronterà oggi pomeriggio da avversario in quel di San Siro. Durante un'interessante intervista concessa a La Gazzetta dello Sport, l'ex giocatore del Queens Park Rangers ha raccontato la sua avventura in rossonero, toccando diversi argomenti: "Quell’esperienza al Milan mi ha massacrato mentalmente. In rossonero ho fatto bene, volevo rimanere, eravamo sul punto di firmare. Poi è arrivato Inzaghi che ha fatto altre scelte. Tornare al QPR, dopo aver giocato in Champions League, con campioni come Kakà, mi ha fatto male. Balotelli? Un amico. Tre settimane fa è stato qui a Genova a trovarmi, io sono andato a Monaco a incontrarlo, insieme al mio ex presidente Briatore. Lui è come me: abbiamo bisogno di affetto. Fin da ragazzino ti dicono che sei fortissimo e sarai un campione, ma poi cresci e non è facile. Mario ha un cuore enorme, ha trovato un presidente che gli vuole bene, ritornerà grande".

SUL VECCHIO MILAN...

"Ci sono Zapata, Montolivo e Abate. Sfidarlo resta un’emozione: con loro ho vissuto 6 mesi bellissimi, al top in un club fantastico. Ora hanno cambiato tanto e con 11 nuovi non è facile costruire la squadra, ma è importante che il Milan abbia investito molto e insegua il top. Lo è per tutto il calcio italiano".

PROBLEMI DI... PESO

"Ingrasso facilmente, ma ad incidere è la vita fuori del calcio. Io ero single, mi piaceva uscire con gli amici, andare al ristorante. Però quando hai 23 anni puoi farlo, a 28 no, devi cambiare stile di vita. E l’ho fatto. Così ho ritrovato me stesso e l’amore per il calcio. Io sono pazzo per questo sport, guardo tutte le partite, conosco tutti i giocatori".

RAPPORTO CON JURIC E IL GENOA

"Ho voluto subito troppo, non ho gestito bene la situazione e in allenamento ho mollato un po’. Con Juric devi andare sempre a mille. Lui però è corretto, se gli dimostri che hai capito resetta tutto e si riparte".