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Serie A, Sacchi a gamba tesa: “Milan-Atalanta? Alunno contro professore di liceo. Inter? E’ ora di svoltare”

Serie A, Sacchi a gamba tesa: “Milan-Atalanta? Alunno contro professore di liceo. Inter? E’ ora di svoltare”

Le parole dell'tecnico rossonero Arrigo Sacchi

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Gli interessanti verdetti di questo weekend di Serie A hanno visto il Milan cadere sotto i colpi di un'Atalanta tanto bella quanto essenziale e cinica.

Allo stesso tempo, l'Inter, principale rivale in campionato dei rossoneri, non ha saputo approfittare dello scivolone interno della compagine di Stefano Pioli. L'ex tecnico del Milan, Arrigo Sacchi, intervistato dal quotidiano nazionale "Il Giornale", ha commentato il momento delle due squadre di Milano, anche in ottica scudetto..

"Quando parliamo di Milan non dobbiamo dimenticarci che nessuno si sarebbe mai aspettato di vederlo primo in classifica arrivati a metà stagione. Stanno facendo qualcosa di straordinario. Il Milan, contro l’Atalanta, è stato come un alunno che sta passando dalle scuole medie alle superiori che ha incontrato dei professori dall’altra parte. Sicuramente le assenze e i recuperi all’ultimo minuto non hanno favorito la squadra di Pioli ma non è stato nemmeno facile perché di fronte hanno incontrato una compagine che fa della strategia e non della tattica il suo punto di forza. L’Atalanta è una delle poche squadre italiane che ha una strategia e che va oltre la nostra cultura sportiva. Basata sul tatticismo", sono state le sue parole.

IL MOMENTO DELLA DEA - "L’Atalanta è quella che ci prova da più tempo dato che sono quattro anni che è diventata una realtà importante del nostro calcio. Poi ci sono anche il Milan, il Sassuolo, lo Spezia. Qualche squadra sta provando a rompere gli schemi del tatticismo. Ammiriamo l’Atalanta come modello che senza svenarsi, senza fare debiti e giocando a calcio è lì in alto alla classifica di Serie A. I nerazzurri fanno onore al calcio italiano perché esprimono un calcio coraggioso, di entusiasmo e di collettività".

UN PENSIERO SULL'INTER - "E' a un bivio della sua stagione: o svolta o resta nel limbo. Antonio Conte è una persona che dà al calcio la sua vita, chapeau a lui per questa ragione. Cerca sempre di migliorarsi ma in questa evoluzione deve contribuire anche il club che invece nella storia è sempre stato più portato al tatticismo, al singolo, puntando molto più che sui soldi che sull’idea. Conte ha bisogno dell’aiuto del club e non solo a livello economico. La strada è ancora lunga ma l’Inter deve giocare più sul collettivo che sulle individualità", ha concluso.