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L'INTERVISTA

Bombardini: “L’Italia e il Mondiale dico la mia. Lucca? Svelo cosa mi ha detto Vieri”

Bombardini

L’intervista esclusiva concessa da Davide Bombardini, ex di Palermo, Roma, Atalanta e Bologna, ai microfoni di Mediagol.it.

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Talento puro e cristallino, il classe 1974 Davide Bombardini ha costruito una carriera di assoluto livello. Due anni significativi ed intensi in rosanero, con la promozione in Serie B conquistata da protagonista nel 2001. Una parentesi ricca di gioie e soddisfazioni. Poi, l'approdo alla Roma di Fabio Capello e top player del calibro di Francesco Totti, Antonio Cassano e Gabriel Batistuta. Un vero e proprio salto di qualità non di semplice gestione, con Bombardini che fece fatica a scalare le gerarchie del tecnico friulano. Tuttavia, l'ex Palermo è riuscito a scrivere pagine significative da leader e trascinatore nella seconda parte della sua brillante carriera, tra Serie B e Serie A, con le maglie di Salernitana, Atalanta e Bologna. L'ex rosanero ha concesso una lunga ed interessante intervista alla redazione di Mediagol.it nel corso della quale si è soffermato su varie tematiche di matrice calcistica, dal bomber ex Palermo, LorenzoLucca, che sta entusiasmando in Serie B con la maglia delPisa, ormai nei radar del commissario tecnico dell'Italia, Roberto Mancini, fino alla  lotta Scudetto nel campionato di Serie A 2021-2022.

"L'Italia di Mancini? Per me lui ha fatto un lavoro straordinario e ha tutti i meriti. L'ha fatta diventare una delle Nazionali più forti costruendo gradualmente identità, mentalità ed impianto di gioco, ricordiamo che nessuno inizialmente avrebbe pensato di  poter vincere l'Europeo. Partita dopo partita abbiamo avuto la consapevolezza di poter vincere il torneo e così è stato. Fare tutte quelle partite senza perdere non è mai facile, in qualsiasi categoria di club ma soprattutto in Nazionale. Il commissario tecnico azzurro  ha lavorato con una squadra che secondo me, sul piano della cifra tecnica e delle individualità, non è tra le prime del mondo nel suo complesso. Ora siamo tornati a quello che era il nostro standard perché alla lunga è difficile restare ad alti livelli. Dopo la Macedonia, partita che ritengo assolutamente da vincere se si vuole meritare di andare al Mondiale, dovremmo affrontare il Portogallo. C'è il rammarico del rigore fallito contro la Svizzera che ci avrebbe proiettati ai Mondiali. Due assenze di fila ai mondiali per l'Italia sarebbe gravissimo, specie da Campioni d'Europa. La mia valutazione sul profilo di Lorenzo Lucca? In Nazionale siamo carenti di attaccanti come lui, ovvero un terminale offensivo dalla notevole stazza, bravo nel gioco aereo ed abile tecnicamente, una boa capace di dare peso specifico in area e far salire la squadra. In questo momento non credo ci siano attaccanti di livello con queste caratteristiche, intravedo giovani interessanti ma non  ancora sbocciati a tal punto da reggere il peso del compito. Lui è un grande prospetto e me ne parlò molto bene anche Vieri. Mi disse di guardare con attenzione Lucca e seguire l'evoluzione della sua carriera che sarebbe presto diventato un campione. Effettivamente, incuriosito, devo dire che ho visto qualche sua partita e lo ritengo potenzialmente molto forte, gli auguro di diventare un grande attaccante ai massimi livelli.  Un calciatore di prospettiva che mi ruba l'occhio per talento e tecnica individuale? Ogni giocatore è un giocatore a sé. Si fa fatica a fare dei paragoni. Chi ha la dote di saltare l'uomo e creare superiorità numerica,  chiaramente, è quel tipo di giocatore che si avvicina alle mie caratteristiche ma sicuramente ce ne sono tanti di giovani in Italia più bravi di me. Io penso che la squadra più attrezzata per vincere il campionato sia l'Inter ma sono tutte lì che se la giocano, soprattutto quest'anno. Il mercato di gennaio può essere decisivo perché il gap tra le contendenti al titolo si è ridotto e non c'è più una Juventus dominante, sempre prima con venti punti di distacco da dieci anni. A questo punto due o tre giocatori importanti in una squadra che lotta per il vertice possono fare la differenza. L'Inter oltre al campionato dovrà proseguire il proprio cammino in Champions League, mentre il Milan non ha più questo dolce ma probante pensiero. In ogni caso secondo me vinceranno lo scudetto i ragazzi di Simone Inzaghi. Tornare a Palermo? Non ci vado da più di due anni fa, in occasione della partita tra la nuova squadra e le vecchie glorie e lì mi sono commosso quando ho sentito i tifosi cantare il mio nome ed applaudirmi. Spero di tornare per guardare qualche partita allo stadio, mi piacerebbe molto tornare a respirare l'area del "Barbera. Perché no?  Magari vengo per godermi dal vivo il big match del 19 dicembre Palermo-Bari".

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