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Milan, Serginho si racconta: “Dida e Kakà due fratelli, ricordo che ci bastava uno sguardo per capirci”

MILAN, ITALY - OCTOBER 27:  Carlos Serginho celebrates a goal during the Italian Serie A match between Milan and Atalanta at the San Siro stadium, on October 27, 2004 in Milan, Italy. (Photo by New Press/Getty Images)

Le parole dell'ex laterale brasiliano del Milan

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Sergio Claudio Do Santos, da tutti conosciuto con il nome di Serginho, si è raccontato nel corso di un'intervista rilasciata a 'Il Posticipo'.

L'ex laterale mancino del Milan con la maglia dei rossoneri ha trionfato sia in Italia che in Europa, il ricordo più nitido per il brasiliano è la finale di Champions League del 2003 vinta ai rigori contro la Juventus.

"Dida e Kaká sono due fratelli che mi ha dato il mondo del calcio. Abbiamo sempre avuto un bellissimo rapporto. Oggi vedo poco Kaká perché ha la sua vita a San Paolo, io sono spesso a Milano. Con Dida ci incontriamo con più frequenza. Abbiamo vissuto tante cose belle insieme, abbiamo condiviso vittorie e sconfitte. Io e Dida abbiamo frequentato insieme il corso della UEFA. Nelson desiderava trovare il suo nuovo posto nel calcio dopo il ritiro. Tramite Angelo Carbone è entrato nel settore giovanile del Milan. Giorno dopo giorno Nelson ci ha preso gusto ad allenare e dopo un anno e mezzo si è guadagnato la possibilità di lavorare con Gigio Donnarumma, uno dei portieri più forti al mondo. Dida è molto felice di far parte del nuovo gruppo del Milan. Nel nostro Milan c’era grande senso di responsabilità dentro e fuori dal campo. Tutti erano consapevoli del peso e dell’importanza di quella maglia. Chi non aveva quel senso di responsabilità finiva fuori dal gruppo. Molti giocatori pagati tanto non sono rimasti più di un anno perché non ne condividevano la mentalità. A noi bastava un’occhiata per capirci, uno sguardo per intuire che che cosa stessero provando i nostri compagni. Quel gruppo non era mai soddisfatto dopo la vittoria della domenica”.