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Milan-Inter, Pioli: “Derby? Primo round. Ibrahimovic va valutato. Calo di Kessie…”

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Le dichiarazioni del tecnico del Milan Stefano Pioli in occasione della semifinale di andata di Coppa Italia contro l'Inter di Inzaghi

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In occasione del match del match Milan-Inter valido per la semifinale di andata della Coppa Italia a San Siro martedì alle ore 21.00, Il tecnico dei rossoneri Stefano Pioli ha rilasciato le seguenti dichiarazioni nel corso dell’ultima conferenza stampa:

Sul derby di domani:“Ci siamo avvicinati con attenzione e concentrazione. È solo il primo round e il ritorno sarà tra tanto, ma iniziare bene sarebbe importante e i tifosi ci spingeranno. In questo momento abbiamo bisogno di queste partite. Avremo l'adrenalina giusta, così come loro. Dobbiamo giocare una partita coraggiosa".

Sulla stagione e la classifica: "La stagione è stata difficile per tutte le squadre. Tutte vivono momenti più o meno ottimali. La classifica dice che il campionato è equilibrato e siamo tutti forti. Non ci sono favorite. È un derby, come sempre difficile ed equilibrato. Chi vince più duelli individuali ha più possibilità di vittoria".

Il commento sulle parole di Paolo Maldini: "Concordo su ciò che ha detto. È la testa che comanda il resto. Ti fa stare lucido e ti dà qualità. Questo è il momento decisivo. Ora decideremo le nostre sorti. Abbiamo fatto un percorso straordinario e ora conta solo ciò che faremo da domani in avanti. Nelle ultime non abbiamo fatto il meglio, ma non conta più. Ora possiamo fare meglio. Abbiamo seminato tanto e ora bisogna raccogliere. Bisogna dimostrare di avere la consapevolezza di poter vincere qualcosa di importante. Ci manca l'ultimo step, che è il più difficile. Però ho fiducia nei miei giocatori, che sono giovani, ma hanno anche l'esperienza giusta". Quando gli viene chiesto se questa sia la settimana più importante da quando guida il Milan, il tecnico risponde così: "È un piacere ricevere queste domande perché si vede che abbiamo già vissuto periodi così e non è la prima volta che ricevo questa domanda. È una settimana importante, ma non deciderà le nostre sorti. Sono partite importanti, ma c'è modo di recuperare"

Per quanto riguarda l’assenza di Sandro Tonali: "Fa parte del gioco. Pesa, ma abbiamo altre risorse e le utilizzeremo al meglio".

Quando al CT dei "diavoli" è stato chiesto perché i suoi giocatori dovrebbero credere di poter vincere qualcosa, ha così replicato:

"Perché hanno qualità e mentalità e l'hanno dimostrato. Se siamo tornati nelle posizioni di vertice vuol dire che possiamo giocarcela. Ora siamo concentrati su domani. Punti persi con le piccole? I numeri quando sono così grandi non mentono mai. Abbiamo avuto difficoltà e sono due. Non siamo stati bravi a chiudere le partite e allo stesso modo non siamo riusciti a comandare alcune partite. Ma non penso sia un problema fisico. È stata una questione di atteggiamento. Ci siamo abbassati troppo. Quando ti abbassi rischi di subire situazioni pericolose. Dopo aver subito il pareggio siamo ripartiti, ma l'atteggiamento deve essere più aggressivo". Per il tecnico, insomma, si tratta di situazioni che fanno parte del percorso di crescita: "Fa parte della nostra volontà di giocare sul ritmo. Ma in alcuni momenti la palla va gestita con semplicità. Bisogna continuare ad attaccare in alcuni momenti. Quando non ci vengono ad aggredire bisogna gestire la palla meglio. Bisogna addormentare la partita, ma non significa smettere di pensare di poter far male".

In risposta alla teoria di MassimilianoAllegri, tecnico della Juventus, secondo la quale per vincere lo scudetto servirebbero ottantacinque punti: "Non lo so, lui è bravo con queste cose. Le prime continuano a giocarsi tutto. Per vincere bisogna farne tanti, poi non so quanti. Tutti pensavano che si facessero più punti. Tranne il Napoli hanno rallentato tutti. È difficile fare previsioni al momento, perché sono tutte partite difficili. Tanti punti, più di 80 sicuramente".

Sullelecondizioni fisiche di Ibrahimovic e Kessie: "Zlatan sta meglio, per Napoli non lo so. Va valutato giorno per giorno. Il calo di Kessie? Secondo me molto dipende nelle valutazioni dal fatto che segna meno. Non abbiamo mai pensato che le partite possano essere risolte dai singoli e non sta succedendo questo. Nelle ultime partite siamo calati di qualità e tecnica. Noi siamo una squadra che gioca di squadra, non col singolo. Sfruttiamo le caratteristiche che abbiamo". Come ad esempio quelle di Giroud: "Dobbiamo anticipare il cross a volte. Lui attacca con i tempi giusti, se rallentiamo poi perdiamo il momento giusto per servirlo".

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