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Milan, Cutrone: “Vivo per il pallone, non mi accontento mai. Ecco a chi mi ispiro…”

Milan, Cutrone: “Vivo per il pallone, non mi accontento mai. Ecco a chi mi ispiro…”

L'attaccante del Milan Patrick Cutrone racconta della sua esperienza al Milan di Rino Gattuso

Mediagol22

Patrick Cutrone si racconta a trecentosessanta gradi.

L'attaccante del Milan, in un'intervista concessa alla 'Repubblica', ha parlato degli inizi al club rossonero e del suo ruolo ad oggi alla corte di Rino Gattuso:

"Ho sempre voglia di sfondare. Non voglio mai uscire dal campo pensando di non aver dato tutto. Gattuso sa darmi gli stimoli giusti: il Milan gioca bene. Allenarsi per migliorare è l’unico modo per convincerlo a farti giocare. In Cina (in tournée estiva nel 2017, ndr) iniziai a sperare di restare al Milan. Pensavo: Montella non mi conosce più di tanto, se riesco a farmi vedere bene, altrimenti parto, l’importante è giocare. Le doppiette? Hanno una spiegazione: non mi accontento mai. Per me il pallone è tutto. Anche il gol di un compagno, un assist. Però solo se si vince. Io in area cerco la palla, a volte ci incontriamo… Mi ispiro a chiunque faccia tanti gol: Morata, Inzaghi, Van Persie, Suarez. Però anche Maldini. Una volta venne a prendere suo figlio Christian: gli tesi il foglietto per l’autografo, non riuscivo a parlare. Cosa mi emoziona di più? La mia famiglia, a loro darei il mondo e a loro dedico ogni gol".

Inoltre, il giocatore classe '98 si è espresso riguardo ai giovani che come lui militano nella massima serie italiana:

"Non tutti arrivano, magari qualcuno si sente appagato e si accontenta. Nessuno di quelli cresciuti con me (Chiesa, Barella, Zaniolo, ndr) si sente predestinato a vincere. Se le generazioni non cambiassero, finirebbero le nazionali. Certo, vogliamo vincere, è il nostro lavoro".

Infine, una battuta a proposito di San Siro:

"Spero che Milan e Inter non si spostino. Si respira la storia, è una sensazione indescrivibile fin dalla prima volta".