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Milan, Bonaventura dopo l’addio: “Ibrahimovic mi ha ridato la voglia. Quella volta che Gattuso voleva ammazzarmi…”

Le dichiarazioni rilasciate dall'ormai ex centrocampista del Milan

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E' giunta al capolinea l'avventura di Giacomo Bonaventura in quel di Milano.

Il contratto che legava il calciatore originario di San Severino Marche, che ha vestito la maglia rossonera dal 2014 al 2020, al Milan è scaduto lo scorso 30 giugno, con la società meneghina che ha scelto di non rinnovare l'accordo. Ragion per cui, adesso, Bonaventura è libero di sposare una nuova causa.

Intervistato ai microfoni di Sport Week, dunque, il centrocampista classe 1989 è tornato a parlare del suo rapporto con i diversi allenatori che hanno guidato la compagine rossonera nel corso degli ultimi anni.

"Spiace non aver avuto lo stesso allenatore per 3-4 anni, ogni nuovo tecnico sembra ti metta sotto esame. Devi quindi ricominciare daccapo e perdi tempo. Gattuso? Somiglia a Mihajlovic. Mi ha fatto sentire importante e io gli ho dato l’anima, dimostrandogli che di me poteva fidarsi. Ma non è stato tutto rose e fuori. Una volta non volevamo andare in ritiro ed è finita che ci siamo ritrovati a discutere io e lui, testa contro testa. Mi voleva ammazzare (ride, ndr). Ma Rino è così: si incazza tantissimo sul momento ma finisce lì, non è uno che porta rancore. Pioli? Con lui all’inizio ho sempre giocato, poi ha cambiato modulo. Io sono un po’ calato perché venivo da una lunga inattività ed è finita che ho visto meno il campo", sono state le sue parole.

IBRAHIMOVIC - "Ibrahimovic? Mi ha trasmesso un entusiasmo e una voglia che mi mancavano da un po’. Mi è tornata la voglia di spaccare il mondo. Io e lui eravamo i due vecchietti della squadra e lui, che pure ha parecchi anni più di me, diceva scherzando che il più vecchio ero io. Quello che fa in campo lo vedono tutti, ma la differenza la fa la sua intelligenza, non solo calcistica", ha concluso Bonaventura.