serie a

Los Angeles Galaxy, Insua su Ibrahimovic: “Quello che mi hanno svelato su Zlatan…”

WOLFSBURG, GERMANY - DECEMBER 18: Emiliano Insua of Stuttgart looks on during the Bundesliga match between VfL Wolfsburg and VfB Stuttgart at Volkswagen Arena on December 18, 2018 in Wolfsburg, Germany. (Photo by Ronny Hartmann/Bongarts/Getty Images)

Il terzino dei Los Angeles Galaxy, ex dell'Atletico Madrid, ha attaccato Ibrahimovic per i suoi atteggiamenti in campo

Mediagol52

La critica di Emiliano Insúa.

Dopo un inizio un po' traballante il terzino sinistro argentino ha trovato finalmente la sua stabilità nel 2015 con lo Stoccarda in Bundesliga, con la quale ha giocato per ben cinque stagioni collezionando 125 presenze. Nel gennaio scorso Insúa ha poi deciso di iniziare una nuova avventura professionale, trasferendosi in America per vestire la maglia dei Los Angeles Galaxy. L'arrivo in MLS del classe '89 è dunque combaciato con l'addio di Zlatan Ibrahimovic, che nello stesso periodo aveva salutato il club americano per fare il suo grande ritorno in Italia, con l'obiettivo di risollevare il suo amato Milan dal lungo periodo di crisi vissuto negli ultimi anni.

Nonostante i due non si siano mai incontrati in seno al club statunitense, Insúa ha raccontato, ai microfoni di Radio Club 947 durante la trasmissione "Ataque Futbolero", quanto appreso in merito al trascorso dell'attaccante svedese nel massimo campionato americano: "Onestamente non lo conosco come persona, ma so che ha una personalità particolare, non mi sembra comunque corretto parlare di qualcuno che non conosco e con cui non ho mai giocato. Qui dicono che non era un buon compagno di squadraed è per questo che se ne è andato. Come giocatore è stato molto bravo ma, da quanto mi hanno riferito, non era un buon compagno".

L'ex terzino dell'Atletico Madrid ha poi raccontato come sta vivendo l'emergenza per il Coronavirus in America, dove nonostante l'elevatissimo numero di vittime e di soggetti positivi al tampone, non è stato applicato un lockdown rigoroso come quello di altri Paesi europei, come ad esempio l'Italia: "La quarantena negli Stati Uniti non è obbligatoria, ma se vuoi uscire ci sono comunque poche cose aperte. In squadra ogni giocatore si allena da solo, abbiamo un GPS così possiamo inviare i nostri dati allo staff tecnico".