Tra le grandi deluse dell'attuale campionato di Serie A, Milan e Napoli rappresentano certamente le due compagini che maggiormente hanno disatteso aspettative ed ambizioni di inizio stagione. Dopo l'esonero di Giampaolo e le partenze eccellenti di Suso e Piatek, la compagine rossonera sta cercando di risalire la china ripartendo dall'equilibrio gestionale di Stefano Pioli ed il carisma di un fuoriclasse navigato come Zlatan Ibrahimovic. A Napoli, la situazione pare ancor più complicata, con Gattuso che sta cercando di ricompattare un ambiente falcidiato dalle frizioni tra calciatori e proprietà, le cui criticità sono culminate nell'esonero di Carlo Ancelotti. Chi ha vestito la maglia del Milan ed ha condiviso importanti trascorsi professionali con entrambi i tecnici avvicendatisi sulla panchina partenopea, è l'attuale allenatore in seconda del Kilmarnock, Massimo Donati. L'ex centrocampista di Celtic, Milan e Palermo ha rilasciato un'intervista esclusiva alla redazione di Mediagol.it.
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Donati-Mediagol: “Milan buona squadra, ma Ibrahimovic unico top player. Napoli? Da Ancelotti a Gattuso…”
L'intervista esclusiva concessa alla redazione di Mediagol.it dall'ex centrocampista di Atalanta e Milan, Massimo Donati
"Il nuovo Milan di Boban e Maldini profili dirigenziali? Parliamo di una buonissima squadra ma per coltivare ambizioni di prima fascia devi avere all'interno della rosa dei top player, i rossoneri hanno tantissimi buoni giocatori però gli mancano i fuoriclasse. Adesso le cose stanno andando meglio da quando è arrivato un fenomeno come Ibrahimovic, per stare in alto avrebbe bisogno di qualche altro campionissimo per migliorare ancora ed elevare la cifra tecnica complessiva dell'organico. La rosa è molto buona ed è composta da buoni calciatori, qualche potenziale campione ma non campionissimi, se guardiamo le rose di altre squadre che stanno in alto vediamo che il numero dei big in organico è molto più alto. I rossoneri hanno tantissimi buoni giocatori che magari potranno diventare top player in grado di fare la differenza in futuro, ma ancora non lo sono, eccezion fatta per Ibrahimovic. Il flop di Ancelotti a Napoli? Difficile da dire, cosa sia realmente accaduto ed individuare la causa scatenante di un evidente cortocircuito, perché quando non sei dentro certi contesti non puoi dare dei giudizi attendibili. Lo stesso Carlo ha dichiarato che la società partenopea gli avrebbe chiesto di essere diverso rispetto a come è realmente. Lui ha giustamente risposto dicendo che non avrebbe potuto essere diverso e allenare in modo differente. Ancelotti è un allenatore che basa molto la sua gestione sul rapporto umano e relazionale con i giocatori, quindi chiedergli di usare spesso il bastone piuttosto che la carota con un calciatore è complicato. Adesso invece c'è Gattuso che nella conduzione adotta un metodo è totalmente l'opposto, la sua idea è quella di fondare tutto sulla grinta e sull'aspetto temperamentale, il credo della sua squadra deve essere quello di non mollare mai. Voglia di dare il 100% e oltre sempre e comunque, in allenamento e pretende tanto, stiamo parlando di due profili di allenatore completamente diversi tra di loro".
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