L'intensa parabola professionale di Gaetano D’Agostino.
serie a
D’Agostino: “Roma o Atalanta in Champions League? Rispondo così. Mihajlovic grande uomo già prima della malattia, Sanchez all’Inter…”
L'intervista esclusiva concessa dall'ex Roma, Udinese e Fiorentina, Gaetano D'Agostino, oggi tecnico del Lecco, alla redazione di Mediagol.it
Ex calciatore e tecnico palermitano, il talentuoso playmaker ha indossato, tra le altre, le casacche di Roma, Udinese e Fiorentina. Nato trequartista, D'Agostino si è progressivamente trasformato in un playmaker di notevole levatura apprezzato ben oltre i confini nazionali, intraprendendo dopo il ritiro dall'attività agonistica il percorso di allenatore con una lunga e gloriosa carriera alle spalle. Oggi l’ex centrocampista guida il Lecco, club lombardo che milita in Serie C, ma non ha mai smesso di seguire le squadre che hanno caratterizzato il suo vissuto da giocatore. Tra queste, anche le diverse compagini di Serie A, che attualmente si trovano ai box a causa dell’emergenza Coronavirus ma che hanno ancora ben chiari i propri obiettivi in vista del prosieguo della stagione.
"Non so se la Roma possa credere ancora nell'accesso in Champions League — ha detto Gaetano D’Agostino in esclusiva ai microfoni di Mediagol.it — Bisogna sempre perseverare e non smettere di perseguire i propri obiettivi, ma ad oggi ritengo che l'Atalanta abbia qualcosa in più per quanto concerne la solidità di squadra e la continuità di risultati. La Roma ha avuto un calo nel bel mezzo della stagione da cui ora si sta riprendendo, ma rispetto ai bergamaschi quella guidata da Fonseca è una compagine che subisce molti gol e che alle volte per portare a casa i 3 punti deve mettere a segno 4 reti, come successo a Cagliari. La Roma ha un organico importante ed un allenatore, Fonseca, che mi piace molto e sta gestendo bene il suo primo anno in Italia, ma posso dirvi che alla fine sarà l'Atalanta a raggiungere il quarto posto. Mihajlovic? Molto spesso le persone vengono etichettate e celebrate per le problematiche che vivono, Mihajlovic per me è sempre stato un grande uomo, anche prima di affrontare questa durissima battaglia contro la malattia. Sinisa è una persona vera e chiara, che ti dice sempre come stanno le cose , in positivo e in negativo, e che ti trasmette la sua passione. Non mi ha per nulla stupito la sua straordinaria indole da combattente anche al di fuori del terreno di gioco. Dove può può arrivare la Fiorentina? Iachini è un allenatore concreto e con idee di gioco solide, ma sono curioso di vedere come gestirà la situazione al rientro di Ribery, che di per sé è un fenomeno ma potrebbe andare a cambiare equilibri di gioco che Beppe ha trovato nel periodo nel quale non è stato a disposizione, durante il quale il tecnico marchigiano ha utilizzato principalmente il 3-5-2. Quando un allenatore ha un idea di gioco collaudata e ben radicata, è difficile che la cambi, non so quindi se Ribery possa essere o no un valore aggiunto per la squadra viola. Alexis Sanchez all’Inter? Posso garantire che il giocatore visto sin qui a Milano non è il Sanchez che noi tutti conosciamo. Non ha più lo scatto e l'imprevedibilità di una volta necessari per fare la differenza a livello europeo. Ritengo che non si vedrà più quel giocatore protagonista di quella schiacciante vittoria per 1-7 al Barbera con la maglia dell'Udinese di Guidolin, perché ormai ha totalmente un altra muscolatura ed è diventato un calciatore meno spettacolare".
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