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D’Agostino-Mediagol: “La mia idea sul nuovo Palermo e la scelta di Santana. Pasquale Marino? Il nostro sogno rosanero…”

PALERMO, ITALY - AUGUST 06:  Head coaches Gaetano D'Agostino (L) of Virtus Francavilla and Bruno Tedino of Palermo  greet each other during the Tim Cup match between US Citta' di Palermo and Virtus Francavilla at Renzo Barbera Stadium on August 6, 2017 in Palermo, Italy.  (Photo by Tullio M. Puglia/Getty Images)

L'intervista concessa dall'ex calciatore di Roma e Udinese, attuale tecnico del Lecco, Gaetano D'Agostino, alla redazione di Mediagol.it

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Parola a Gaetano D’Agostino.

Palermo è la sua città, ma anche la squadra in cui ha avuto inizio la sua carriera da calciatore. L’ex centrocampista, infatti, è cresciuto nelle giovanili rosanero dal 1990 al 1998, sviluppando doti da bomber e mettendo a segno oltre cento gol in un solo anno, anche se più tardi, col progredire della sua parabola professionale, arretrerà la sua posizione a centrocampo. Vetrina di qualità e trampolino di lancio importante quello dell cantera rosanero, tanto che gli permise di approdare tra i grandi della Roma ed esordire in Serie A sotto la guida di Fabio Capello nell’anno della conquista dello scudetto. Bari, Messina, Udinese e Fiorentina sono soltanto alcune delle squadre in cui ha militato nel corso della sua carriera. Nato trequartista, D'Agostino si è trasformato nel corso degli anni in un eccellente playmaker. All'apice della sua esperienza in massima serie con la maglia dell'Udinese, nell'estate del 2009, il Real Madrid fu ad un passo dall'acquistare il cartellino del talentuoso centrocampista siciliano. Sogno blancos sfumato davvero per un'inezia che resterà comprensibilmente il più grande rimpianto per un calciatore autore comunque di un'ottima carriera. Oggi, l’ex centrocampista, dopo avere appeso le scarpette al chiodo, ha intrapreso il percorso di allenatore ed è attualmente alla guida del Lecco, in Serie C.

Nel corso dell'intervista esclusiva concessa alla redazione di Mediagol.it,  Gaetano D’Agostino ha analizzato il momento vissuto dal nuovo Palermo, rinato sotto la guida del duo Mirri-Di Piazza e ripartito dalla Serie D dopo il fallimento della vecchia proprietà

"“Quando accade qualcosa di sportivamente drammatico, come il fallimento di un club, è importante avere dei programmi societari chiari in modo tale da ripartire subito suscitando entusiasmo nella gente. Palermo come piazza ha storia e ambizioni e induce fisiologicamente ad avere fretta e bramosia, c'è voglia di risalire subito e a riportare la società nelle categorie che gli competono. Ritengo che con una giusta organizzazione e un'amministrazione oculata ed al contempo ambiziosa, i rosanero nel giro di qualche anno possano tornare in Serie A. Un giocatore del calibro di Santana in Serie D? Mario sta ancora molto bene, l'ho avuto anche come avversario l'anno scorso quando mi trovavo all'Alessandria. È evidente che l'argentino sia un giocatore di grande qualità e di esperienza, mi dispiace molto per il serio infortunio che ha subito. Anche io rispetto ad un'offerta proveniente da una squadra di Lega Pro avrei scelto il Palermo in Serie D, come ha fatto Mario, per il blasone che possiede questa storica società. Si tratta di una scelta, oltre che di cuore, anche mediatica, considerata in questo momento l'importanza di vincere un titolo di Serie D a Palermo. Cosa ci siamo detti io e Pasquale Marino sull'attuale situazione del Palermo? Adesso che siamo diventati colleghi chiaramente c'è un po' di sana concorrenza, ma è giusto così. Anch'io sogno di allenare il Palermo. Se un giorno i rosanero dovessero aver bisogno di  me, non potrei mai dire di no per tante ragioni. Mister Marino mi ha sempre ribadito che se avesse avuto l'occasione di andare ad allenare il Palermo avrebbe accettato con molto piacere e quest'anno è anche arrivato vicinissimo a farlo, poi il tutto non si è concretizzato per le ragioni che conosciamo".